La direttiva sulle emissioni industriali è il principale strumento dell’Unione Europea che regola l’inquinamento provocato dagli impianti industriali, compresi gli allevamenti intensivi di bestiame, come l’ossido di azoto, l’ammoniaca, il mercurio, il metano e il biossido di carbonio.
I negoziatori del Consiglio e del Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla revisione di questa direttiva e del regolamento sull’istituzione di un portale sulle emissioni industriali (IEP).
Le nuove norme mirano a offrire una migliore protezione della salute umana e dell’ambiente riducendo le emissioni nocive provenienti dagli impianti industriali, compresi gli allevamenti intensivi, nell’aria, nell’acqua e nel suolo e attraverso gli scarichi di rifiuti. Puntano, inoltre, a migliorare la rendicontazione dei dati ambientali aggiornando l’attuale registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR) al fine di creare un portale delle emissioni industriali più completo e integrato.
L’obiettivo dell’UE per il 2050 è ridurre l’inquinamento a livelli che non siano più dannosi per la salute umana: questo accordo contribuirà a raggiungere questo obiettivo su due fronti in quanto le nuove norme fisseranno i limiti di inquinamento a livelli più efficaci e forniranno indicazioni chiare all’industria sui corretti investimenti per ridurre efficacemente le proprie emissioni.
Come modificata, la direttiva mirerebbe a promuovere l’efficienza energetica, l’economia circolare e la decarbonizzazione.
L’accordo inserisce anche le attività minerarie nel campo di applicazione della direttiva, coprendo l’estrazione e il trattamento di minerali non energetici prodotti su scala industriale come ferro, rame, oro, nichel e platino; previo riesame e proposta legislativa da parte della Commissione, il campo di applicazione potrà essere esteso anche ai minerali industriali.
Il testo invita, inoltre, gli Stati membri a stabilire sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive per chi viola le misure adottate in attuazione della direttiva.
L’accordo provvisorio fissa la data del 2028 (e successivamente ogni cinque anni) affinché la Commissione possa rivedere e valutare l’attuazione della direttiva. Questa valutazione deve tenere conto delle tecniche emergenti e della necessità di ulteriori misure di prevenzione dell’inquinamento o di requisiti relativi ai limiti minimi di emissione a livello dell’UE. Entro il 2026 la Commissione dovrà valutare come affrontare al meglio le emissioni generate dall’allevamento di bestiame e dai prodotti agricoli immessi sul mercato dell’UE.
Infine, i colegislatori hanno anche approvato una proposta che istituisce un nuovo portale per le informazioni sulle emissioni industriali in sostituzione dell’attuale regolamento E-PRTR. Il portale migliorerebbe l’accesso del pubblico alle informazioni relative alle emissioni industriali e faciliterebbe la partecipazione del pubblico al processo decisionale ambientale.
Categorie: Inquinamento, News
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