La sostenibilità della finanza pubblica rimane solida nel medio termine, nonostante il rallentamento della crescita economica e il peggioramento delle prospettive di bilancio.
Le previsioni dello scenario programmatico indicano per il 2024 il rispetto della raccomandazione ricevuta in termini di crescita; è previsto, inoltre, che l’indebitamento netto torni sotto la soglia del 3% del PIL entro il 2026, grazie a un progressivo aumento dell’avanzo primario, che compenserà l’aumento della spesa per interessi dovuta all’aumento dei rendimenti sui titoli di Stato.
Queste le informazioni contenute nel Documento programmatico di bilancio 2024 inviato alla Commissione Europea e al Parlamento italiano.
Sono numero gli ambiti di intervento per il settore ambiente ed energia, a partire dalle accise e dalle imposte indirette sulla produzione e sui consumi, ambito nel quale la legge delega prevede la rimodulazione della tassazione energetica, con l’obiettivo di favorire la riduzione delle emissioni di gas climalteranti e sostenere la produzione di energia elettrica da risorse rinnovabili.
In linea con le raccomandazioni della Commissione, inoltre, il Governo intende accelerare la transizione energetica dell’Italia: in questa direzione si inquadrano la riforma fiscale e la proposta di inserimento di un nuovo capitolo al PNRR denominato “REPowerEU”. In particolare, la legge delega della riforma fiscale prevede che:
- le aliquote di accisa e le altre forme di tassazione siano rimodulate in relazione all’impatto ambientale dei prodotti energetici su cui esse si applicano;
- siano introdotti meccanismi di esenzione o agevolazione per favorire la produzione di energia da biomasse o altre risorse rinnovabili, nel rispetto delle normative europee;
- siano progressivamente rimodulate o eliminate alcune delle agevolazioni, catalogate come sussidi ambientalmente dannosi.
In ogni caso, tali interventi saranno in linea con la revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici, una volta terminato il negoziato tuttora in corso.
Il capitolo “RepowerEU”
La proposta di capitolo, presentata dal Governo alla Commissione Europea, amplifica la portata innovativa del PNRR. Questo favorisce investimenti nel campo dell’energia, della transizione verde e della sostenibilità e prevede riforme e misure per potenziare le reti, la transizione verde, l’efficientamento energetico e le filiere industriali strategiche. Nel disegno del Governo, la dotazione finanziaria complessiva del capitolo REPowerEU per l’Italia consisterà in 2,76 miliardi di euro a fondo perduto (a cui si aggiungono 161 milioni per l’aggiornamento del contributo finanziario massimo RRF). A queste andranno sommate ulteriori risorse liberate attraverso il definanziamento delle misure del PNRR ed eventualmente, dal fondo di sviluppo e coesione della programmazione 2021-2027.
Le proposte di investimento e riforme contenute nel REPowerEU italiano sono classificate in tre capitoli tematici che includono:
- investimenti per potenziare le linee di trasmissione in alta tensione e di interconnessione elettrica transfrontaliera tra Italia e Paesi confinanti;
- il potenziamento di misure già avviate nell’ambito del PNRR come Smart Grid della rete elettrica e interventi per una maggiore resilienza climatica delle reti;
- la transizione verde e l’efficientamento energetico, che prevede crediti d’imposta, contributi a fondo perduto, prestiti agevolati e strumenti analoghi ai contratti di sviluppo per incentivare gli investimenti delle imprese nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nella realizzazione di impianti di autoproduzione e migliorare le prestazioni e la sostenibilità nei settori agroalimentare e zootecnico.
Sono previsti, inoltre, riforme e investimenti per accrescere le competenze green dei lavoratori del settore privato, ma anche della pubblica amministrazione. Alcuni degli interventi proposti puntano a rafforzare le misure sullo sviluppo di idrogeno nelle aree dimesse e la ricerca e sviluppo sull’idrogeno già avviate nell’ambito del PNRR.
Riforme allo studio
Infine, tra le riforme allo studio si evidenziano:
- le norme volte alla riduzione dei costi di connessione degli impianti per la produzione di biometano e alla mitigazione del rischio finanziario associato ai contratti Power Purchase Agreements (PPA) da fonti rinnovabili;
- un Testo unico per l’autorizzazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili;
- la definizione di un percorso per la razionalizzazione dei sussidi inefficienti connessi ai combustibili fossili.