Nei 104 Comuni dell’Ato Toscana Sud, nel 2021, sono state raccolta e avviate a riciclo più di 2.270 tonnellate di rifiuti tessili (indumenti usati, scarpe, borse, ecc.).
In anticipo di un anno rispetto alla normativa nazionale, “Sei Toscana” si è attrezzata per intercettare questa tipologia di rifiuto, contribuendo così in modo concreto ad alimentare l’economia circolare del territorio.
Nello specifico, lo scorso anno gli indumenti dismessi e raccolti sono stati:
- circa 800 tonnellate nei comuni della provincia di Arezzo;
- 672 ton nella provincia di Grosseto;
- circa 589 ton nella provincia di Siena;
- 211 ton nel comprensorio della Val di Cornia (provincia di Livorno).
“Come gestori del servizio di raccolta dei rifiuti urbani – dichiara Alessandro Fabbrini, presidente di Sei Toscana – ci siamo impegnati per potenziare la rete di raccolta di questo materiale, aumentando il numero di contenitori a disposizione delle comunità e favorendo così una crescita costante delle quantità raccolte, aumentate di più di 400.000 tonnellate negli ultimi quattro anni. È però necessario anche un potenziamento degli impianti per il riciclo. Non a caso il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede finanziamenti per la creazione di textile hubs”.
Nell’Ato Toscana Sud sono a disposizione dei cittadini 666 contenitori di raccolta per i rifiuti tessili (231 nei Comuni della provincia di Arezzo; 166 nella provincia di Grosseto; 191 in provincia di Siena e 78 in Val di Cornia), con l’apposito adesivo indicante il materiale da conferire.
È necessario chiudere all’interno di sacchetti di plastica i rifiuti tessili usati (abiti, maglieria, biancheria, cappelli, scarpe) che devono essere comunque in buone condizioni così da poter essere reimmessi nel mercato secondario o avviati a riciclo per il riutilizzo delle fibre tessili.