Una delle tecniche di bonifica più promettenti è la nanoremediation, che consiste nell’iniezione nel sottosuolo di micro e/o nanoparticelle reattive nei confronti dei contaminanti. Uno degli aspetti più critici nell’applicazione di questa tecnica riguarda l’introduzione e la veicolazione delle particelle reattive all’interno dell’acquifero contaminato poiché sono spesso caratterizzate da un’elevata tendenza all’aggregazione, alla sedimentazione e alle perdite di materiale reattivo.
In questo ambito trovano collocazione tre brevetti del Politecnico di Torino.
https://www.polito.it/imprese/brevetti/
Il primo brevetto riguarda la tecnologia Nanotune, un metodo per il controllo del trasporto e della deposizione di sospensioni colloidali in mezzi porosi, in particolare per il trattamento delle falde contaminante. Consiste nell’iniezione nel sottosuolo di una sospensione colloidale stabile e di un agente destabilizzante.
Il secondo brevetto è quello che ha interessato la tecnologia CoMET, un metodo innovativo per la sintesi di micro e nanomateriali a base di metalli di transizione zero-valenti (esempio il ferro). La sintesi avviene per riduzione chimica in ambiente acquoso di sali metallici per mezzo di agenti riducenti a basso costo e basso impatto ambientale.
Il terzo brevetto ha visto per oggetto la tecnologia AquiRem, un metodo per la formazione e deposizione in mezzi filtranti di micro/nanoparticelle e rivestimenti contenenti uno o più metalli zerovalenti (ZVM) la cui sintesi avviene direttamente all’interno del mezzo filtrante per riduzione chimica di ioni metallici ad opera di agenti riducenti inorganici eco-compatibili e a basso costo. Se necessario, la sintesi è favorita dall’applicazione di un campo elettrico.
Volendo sintetizzare i vantaggi di questi tre brevetti, possiamo dire:
- micro e nanoparticelle prodotte in mezzi filtranti;
- uso di reagenti economici ed ecocompatibili;
- riduzione dei costi e della complessità tecnica della bonifica;
- elevati raggi di influenza;
- iniezione di reagenti in soluzione;
- possibilità di controllo della zona di formazione dei nanometalli (controllo della posizione in cui viene creata la zona reattiva e della quantità di colloide depositato);
- controllo sul destino della sospensione iniettata.
Le applicazioni delle nuove tecnologie sono i seguenti:
- bonifica di acquiferi contaminati;
- creazione di letti filtranti reattivi;
- produzione di mezzi filtranti catalitici e fotocatalitici;
- produzione di nanomateriali supportati;
- rigenerazione di nanoparticelle zero-valenti contenute in mezzi filtranti;
- trattamento acqua e aria;
- marmitte catalitiche;
- condizionamento mezzi filtranti e porosi, con riduzione permeabilità.