È stata stilata da Carbon Brief la classifica dei 20 Paesi più inquinanti del mondo, basata sul quantitativo di emissioni di CO2 emesse da ciascuno Stato dal 1850 a oggi. E nel complesso, in questi 70 anni, gli esseri umani hanno inquinato l’atmosfera con circa 2.500 miliardi di tonnellate di anidride carbonica; l’analisi condotta include anche le emissioni di CO2 connesse all’uso di suolo e da silvicoltura, oltre a quelle da combustibili fossili.
Al primo posto della classifica, secondo le stime di Carbon Brief, ci sono gli Stati Uniti, che hanno incrementato la CO2 presente i atmosfera di oltre 509 miliardi di tonnellate. Gli Usa, quindi, sono i responsabili della quota maggiore di emissioni storiche con circa il 20% del totale globale.
Al secondo posto si piazza la Cina, con l’11% di emissioni globali di gas serra, seguita da Russia (7%), Brasile (5%) e Indonesia (4%). E le ultime due sono tra i primi 10 maggiori emettitori storici a causa della CO2 proveniente dalla loro terra.
Al sesto posto della classifica si posiziona la Germania, con il 3,5% di emissioni totali, seguita da India e Inghilterra.
A chiudere la top ten ci sono il Giappone (2,7%) e il Canada (2,6%).
L’Italia, invece, si trova al 19° posto della classifica, con 355.454.172 tonnellate di CO2 emesse in aria ogni anno.
La classifica, però, sarebbe completamente rivoluzionata se, invece di considerare i dati nazionali, si prendessero in considerazione quelli procapite. In questo caso, al primo posto si piazzerebbe la Nuova Zelanda, al secondo il Canada e al terzo l’Australia, seguita da Stati Uniti e Argentina.