La pausa caffè, per gli italiani, è un momento indispensabile della giornata e, se fino a qualche anno fa, la protagonista indiscussa era la moka, adesso a dominare la scena sono le capsule e le cialde di caffè: ogni anno, infatti, vengono vendute nel mondo oltre 75 miliardi di capsule, di cui circa 1,5 miliardi solo in Italia.
I numeri, che risultano fortemente incoraggianti per i produttori del settore, sono invece molto preoccupanti per l’ambiente.
La maggior parte delle capsule, oggi, non viene correttamente riciclata, ma finisce nell’indifferenziato per poi arrivare in discarica, dove può richiedere fino a 500 anni per essere smaltita, o presso gli inceneritori.
La soluzione a questo problema arriva dall’Italia, dove è stata brevettata una macchina separa-capsule per la preparazione al futuro riutilizzo delle capsule di caffè usate.
Questa macchina è in grado di separare l’involucro dal caffe esausto ed è stata progettata per lavorare sia su grandi quantitativi nei centri di raccolta sia su quantitativi minori, direttamente all’interno dei rivenditori e delle diverse migliaia di negozi specializzati nella vendita di capsule di caffè.
In questo modo, anche i commercianti possono contribuire a risolvere il problema dello smaltimento di un rifiuto composto da diverse tipologie di materiali: il caffè esausto può essere usato come concime o combustibile, mentre l’alluminio e la plastica che compongono l’involucro possono essere riciclati e riutilizzati per dare vita a nuovi prodotti.
Anche una semplice capsula di caffè usata, quindi, può diventare una preziosa fonte da avviare al riciclo.
A questo proposito, importante risulta l’alleanza stretta tra “Nespresso” e “Illycaffè” con l’obiettivo di dare nuova vita alle capsule di caffè esauste in alluminio.
Grazie a questa partnership, infatti, i consumatori potranno riportare le capsule esauste dei due brand all’interno dei punti vendita dedicati e nelle oltre 60 isole ecologiche convenzionale, per un totale di 140 punti di raccolta dislocati sull’intero territorio nazionale.
Una volta consegnate, le capsule in alluminio saranno ritirate per poi essere trattate, presso un apposito impianto, con un sistema che consente di separare i residui di caffè e l’alluminio, avviando i materiali a due differenti cicli di recupero.
L’alluminio sarà destinato alle fonderie per poter riprendere vita in altri oggetti, mentre il caffè sarà destinato a differenti progetti attivi sul territorio.
L’obiettivo delle due aziende è quello di raggiungere le oltre 1.500 tonnellate di capsule esauste in alluminio recuperate entro la fine del 2021 per oltre 100 tonnellate di alluminio da rimettere in circolo e un ulteriore incremento del +5% nel 2022.