Reichelt Elektronik e l’istituto di ricerca OnePoll hanno condotto un’indagine sulla mobilità elettrica in Italia, intervistando un campione di 1000 persone.
Dai dati è emerso che il numero di vetture elettriche immatricolate, nel corso degli ultimi mesi, ha registrato una crescita positiva, ma vi sono ancora alcune lacune sul tema.
Una buona parte degli intervistati, però, vede nella mobilità elettrica un passo fondamentale a favore della riduzione delle emissioni di CO2 e della salvaguardia ambientale, soprattutto nel medio-lungo periodo.
Secondo l’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), nel 2020 il mercato italiano ha totalizzato la vendita complessiva di 32.538 vetture elettriche, registrando un incremento del +207% rispetto all’anno precedente e anticipando un andamento positivo che si prevede permarrà anche per l’anno in corso.
L’indagine, condotta nel mese di aprile 2021, ha evidenziato che il 79% degli intervistati ha in programma l’acquisto di una vettura elettrica, nonostante i costi siano ancora superiori rispetto ai tradizionali veicoli, mentre il 63% afferma di essere intenzionato ad acquistare una vettura elettrica, ma di aspettare che il prezzo di acquisto diminuisca.
Attualmente, infatti, i veicoli tradizionali sono ancora più economici rispetto alle e-car, ma si prevede che nei prossimi anni il costo delle vetture elettriche scenderà di pari passo con la riduzione dei prezzi delle batterie; tuttavia, chiunque oggi si appresti ad acquistare una vettura elettrica, difficilmente prevede di ammortizzare questo costo nel breve termine.
Tra i fattori determinanti nell’acquisto di una vettura elettrica: il 67% dei rispondenti riconosce l’importante contributo a favore dell’ambiente nel lungo periodo, il 43% afferma di essere condizionato dagli incentivi statali e un 42% vede nella mobilità elettrica dei benefici in termini di riduzione dell’inquinamento acustico.
Un altro ostacolo al successo della mobilità elettrica è legato alla mancanza di punti di ricarica sul territorio nazionale e ai ritardi nell’espansione dell’infrastruttura: la metà degli intervistati concorda sul fatto che le stazioni di ricarica per le vetture elettriche necessitino di importanti ottimizzazioni (il 47% ritiene che le colonnine di ricarica non siano ancora ben distribuite sul territorio, a fronte di un 42% che valuta l’Italia come uno tra i paesi con l’infrastruttura più obsoleta rispetto ad altri paesi di vari livello).
Ulteriori elementi discriminanti sono: processo di ricarica troppo lungo (18%); necessità di pianificazione dei propri spostamenti in base alla collocazione dei punti di ricarica (13%); costi di ricarica presso le apposite stazioni pubbliche non abbastanza chiari (11%).
Inoltre, solo il 20% del campione avrebbe la possibilità di caricare la propria e-car nel parcheggio di casa: per oltre un quarto degli intervistati (28%), infatti, l’installazione o l’adattamento dell’impianto apposito richiederebbe uno sforzo notevole come, ad esempio, la predisposizione di una nuova connessione elettrica.
Un’altra questione molto dibattuta tra i potenziali acquirenti riguarda la batteria: dall’estrazione delle materie prime alla produzione, fino al suo smaltimento.
Gli intervistati identificano nella batteria una delle principali lacune: per il 42%, l’estrazione di materie prime come il litio e il cobalto danneggia l’ecosistema; il 30% afferma che le auto elettriche possono essere caricate soltanto con materie prime fossili; a causa delle sue batterie, la produzione di auto elettriche produce più CO2 rispetto a quella dei veicoli convenzionali (22%).
Nonostante la produzione di batterie per vetture elettriche comporti un maggior dispendio energetico, nel suo intero ciclo di vita un’auto elettrica consente un risparmio dal 70 al 90% di emissioni.
In questo contesto, l’elettricità verde che alimenta le vetture elettriche gioca un ruolo fondamentale e il 72% degli intervistati afferma che è necessario investire maggiormente nell’espansione dell’energia eolica e solare, oltre che in un adeguato processo di smaltimento della batteria (53%).
Nel confronto generale sulla questione ambientale, per il 56% degli intervistati l’e-car vince di gran lunga rispetto alle auto convenzionali, considerate tra le più rispettose del clima.
Un’altra questione è quella legata all’autonomia e all’affidabilità del veicolo.
Oggi, i veicoli elettrici hanno recuperato molto terreno in termini di autonomia e, inoltre, le recenti innovazioni consentono di assicurare piena affidabilità anche per le distanze più lunghe.
Nonostante questo, il 42% degli intervistati concorda sul fatto che le auto elettriche abbiano ancora una durata troppo breve.
Nel complesso, comunque, i risultati del sondaggio evidenziano come la mobilità elettrica abbia tutte le caratteristiche per diffondersi su larga scala anche in Italia.