I giganti della Silicon Valley diventano sempre piu’ green con investimenti volti ad aumentare le foreste e ridurre l’anidride carbonica, e software che mostrano la progressione dei cambiamenti climatici del pianeta.
Facebook ha lanciato una serie di iniziative a tema (sfondi, adesivi, immagini, hashtag) sulle sue applicazioni e ha condotto un sondaggio tra gli utenti, dal quale e’ emerso che per l’84 percento di quelli italiani il cambiamento climatico e’ una priorità che il governo deve affrontare. Percentuali simili anche in Spagna, Francia e Regno Unito.
La piattaforma di Zuckerberg ha fissato obiettivi ‘green’ nel 2018, arrivando gia’ nel 2020 a supportare tutte le proprie attivita’ con energie completamente rinnovabili.
Apple, invece, ha annunciato di recente l’iniziativa “Restore Fund”, in collaborazione con Conservation International e Goldman Sachs, per eliminare almeno 1 milione di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera entro il 2030. E questa iniziativa rientra nell’obiettivo del colosso di Cupertino di diventare ‘carbon neutral’ in tutta la sua catena del valore: entro il 2030, infatti, tutti i dispositivi del gruppo saranno a impatto zero.
In occasione della Giornata della Terra, inoltre, Google ha aggiunto una nuova funzione alla sua piattaforma Earth: si chiama Timelapse e permette di vedere i cambiamenti a cui e’ andato incontro il pianeta negli ultimi 36 anni (dal 1984 al 2020), per effetto della deforestazione, dei cambiamenti climatici ma anche dell’eccessiva urbanizzazione.
Il progetto, realizzato insieme alla Nasa, e’ la prima iniziativa civile di osservazione della Terra che sfrutta anche i satelliti Copernicus dell’Unione Europea. Anche Google, quindi, ha annunciato la sua svolta verde, impegnandosi a utilizzare energia ‘carbon-free’ entro il 2030.
Amazon, invece, dopo aver promesso l’azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2040, ha lanciato un vasto piano che portera’ il colosso dell’e-commerce a utilizzare energie rinnovabili al 100 percento gia’ entro il 2030. Ha poi promosso l’etichetta “Climate Pledge Friendly” da apporre alle merci che rispettano l’ambiente, oltre ad aver interrotto dal 21 dicembre scorso la vendita di oggetti in plastica monouso in Italia e negli altri Paesi UE in cui opera.