Una lunga sperimentazione mette in luce come la canapa possa essere un valido aiuto per ripulire i terreni da metalli pesanti e altri inquinanti; si tratta, infatti, di un efficace fitorimediatore, ovvero che abbia notevoli capacita’ di depurare i terreni, le acque e l’aria da agenti inquinanti e metalli pesanti, immagazzinandoli al suo interno.
I metalli pesanti immagazzinati dalla canapa, inoltre, possono essere successivamente recuperati come metalli puri.
La fitorimediazione fu studiata per la prima volta agli inizi degli anni Novanta dalla ricercatrice Ilya Riskin che applico’ i risultati delle sue ricerche sui terreni inquinati dell’area di Chernobyl, utilizzando la canapa per ripulire i terreni contaminati.
La ricerca fu applicata in altre sperimentazioni e si concluse che la canapa fosse un ottimo rimedio per ripulire i terreni da metalli come il cromo, il piombo, il nichel e l’arsenico, ma non solo.
I metalli catturati dalla canapa vengono stoccati maggiormente all’interno di foglie e radici, rendendo cosi’ possibile l’utilizzo delle altre parti della pianta.
Recentemente, in Puglia, si e’ avviata una sperimentazione simile: l’ABAP ha vinto un bando regionale per un progetto di ricerca sulla canapa e si e’, quindi, avviato il progetto “GREEN” (Generare Risorse Ed Economie Nuove). Le piante saranno seminate in primavera in un ettaro di terra vicino all’aeroporto di Bari; dopo i campionamenti preventivi, sara’ preparato il terreno e si procedera’ con la semina per verificarne le capacita’ fitodepuranti. Meta’ del terreno sara’ seminato a filari e l’altra meta’ “a macchia” per fare poi un paragone sulla loro capacita’ di estrarre metalli pesanti dal terreno.
Il progetto prevede la semina di diversi tipi di canapa e il successivo studio delle diverse capacità di fitorimediazione, in modo da individuare quale tipo dia i risultati maggiori.
Successivamente si passera’ allo studio della pianta, cercando di individuare le parti in cui vengono immagazzinati i metalli pesanti, in modo da essere certi dell’effettiva possibilita’ di riutilizzare la pianta, anche in campo alimentare.
Inoltre, andranno messe a punto le tecniche di estrazione dei metalli dalla pianta, cosi’ da renderli disponibili per le lavorazioni industriali.