Esiste un’ampia e complessa gamma di materiali e componenti che vengono trattati nell’ambito dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (raee) ed essendo alcuni di questi rifiuti nocivi, se non gestiti adeguatamente possono comportare rischi ambientali e per la salute.
Allo stesso tempo, l’elettronica moderna si serve spesso di risorse costose e limitate, come i metalli preziosi, che vengono attualmente in gran parte perse tramite incenerimento, collocamento in discarica o esportazione dei rifiuti trattati.
Il progetto europeo METALLICA (Metallurgical patented process transforming residues from the electronic industry into valuable precious metals) ha sviluppato una tecnologia di trattamento che combina forni di fusione innovativi con quelli utilizzati per processi di separazione e raffinamento, insieme a un processo metallurgico su misura per il cliente. Collettivamente, la soluzione per i rifiuti incrementa l’efficienza, pone rimedio alla generazione di emissioni nocive, contribuisce al recupero di metalli preziosi e produce inoltre la propria energia elettrica.
Estrazione di metalli puri dai raee

Il trattamento di metalli non ferrosi nell’ambito del riciclaggio dei raee è strettamente legato alla metallurgia del rame, in cui circuiti stampati (PCB) e materie prime secondarie analoghe vengono diluiti con altri materiali di scarto e/o metalli primari.
“La sfida è rappresentata dal fatto che trattamenti inadeguati comportano emissioni di sostanze nocive – spiega Stefan Konetschnik, coordinatore del progetto Metallica – come alogenuri, metalli pesanti oppure ossidi nitrici. Non solo il trattamento diventa sempre più difficile, ma il valore dei contenuti si riduce e, di conseguenza, le operazioni di riciclaggio si complicano”.
La soluzione Metallica sviluppata da UrbanGold urbangold.at comprende un nuovo forno di fusione in grado di trattare fino al 100 percento dei concentrati contenuti nei rifiuti elettronici, eliminando la necessità della diluizione. Ciò è possibile grazie alla speciale tecnologia di raffreddamento e iniezione di cui è dotato il recipiente, oltre all’attenzione speciale rivolta alla depurazione dei gas di scarico. Il processo può estrarre metalli di base, metalli preziosi e materie prime essenziali in conformità con le norme ambientali dell’UE. “I risultati dell’analisi preparatoria di mercato ci hanno rassicurato – afferma Konetschnik – e la nostra ricerca indica che l’Europa dispone delle infrastrutture di raccolta e trattamento più avanzate al mondo e siamo sicuri che la nostra tecnologia offre il prossimo passo per incrementare ulteriormente i tassi di riciclaggio, riducendo al contempo al minimo il collocamento in discarica e l’incenerimento dei rifiuti”.


Un sistema all’avanguardia su scala industriale

Esiste un malinteso comune secondo il quale i rifiuti elettronici sono sinonimo di materiali di scarto di PCB, ma rappresentando questi solamente il 5 percento del volume totale dei rifiuti elettronici attuali, il mercato disponibile è notevole e in rapida crescita, grazie alla natura sempre più smaltibile dell’elettronica di consumo, come televisioni, telefoni e frigoriferi.
La tecnologia Metallica offre l’opportunità di aumentare i tassi di riciclaggio dei rifiuti elettronici contribuendo così all’economia circolare, con un’attenzione particolare rivolta al fattore sostenibilità.
“Invece di esportare i rifiuti e importare le materie prime – chiarisce Konetschnik – possiamo utilizzare le nostre risorse riciclate in modo migliore. I cittadini europei, oltre a trarre vantaggio da questa strategia a quasi zero rifiuti in termini di salute personale e ambiente, beneficeranno direttamente dei posti di lavoro creati dalla costruzione e dall’avviamento del nostro impianto”.
Al momento, il team è incentrato sull’immissione della tecnologia sul mercato: il primo impianto UrbanGold è già stato venduto ed entrerà in funzione alla fine del 2018, fuori dall’Europa. Il prossimo passo consiste nel mettere insieme un consorzio per realizzare il primo impianto su scala industriale dell’Europa centrale.