Enea ha diffuso l’Analisi del sistema energetico italiano che evidenzia, per i primi 6 mesi dell’anno, un peggioramento (-5 percento) dell’indice ENEA-ISPRED che misura la transazione energetica sulla base dei prezzi dell’energia, della decarbonizzazione e della sicurezza nel sistema energetico nazionale.
La transizione energetica, in Italia, sta attraversando una fase di stallo, principalmente a causa della mancata diminuzione delle emissioni di gas serra, del rallentamento nella produzione da fonti rinnovabili e dell’andamento dei prezzi, superiori alla media UE.
Dall’analisi emerge che delle tre variabili dell’indice solo la sicurezza ha segnato un andamento positivo (+5 percento) soprattutto grazie all’ampia disponibilita’ di materia prima sui mercati internazionali, mentre i prezzi e la decarbonizzazione registrano, rispettivamente, un -11 percento e un -8 percento andando a penalizzare l’indice.
Un secondo elemento di preoccupazione sono i prezzi che, nonostante i forti ribassi dei mercati all’ingrosso, si attestano su valori superiori rispetto alla prima meta’ del 2018: in particolare, i prezzi del gas sono aumentati del 10 percento per i consumatori industriali e dell’8 percento per i domestici, a fronte di un incremento medio UE del 5 percento; l’energia elettrica, invece, ha segnato un +7 percento, sia per i consumatori industriali che per i domestici, contro un +4 percento della media UE.
Negli ultimi 6 anni, inoltre, il forte calo dei prezzi del gas sul mercato europeo (-33 percento) si e’ tradotto in una diminuzione per le imprese (-4 percento), mentre le famiglie hanno subito un aumento del 9 percento, principalmente per effetto dell’incremento degli oneri di sistema e delle spese per il trasporto dell’energia e per la gestione del contatore.
L’Analisi Enea evidenzia anche un calo dei consumi di energia dell’1 percento nei primi 6 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018 e una diminuzione complessiva della produzione da fonti rinnovabili (-2,5 percento) soprattutto a causa del crollo dell’idroelettrico (-17 percento).
Rispetto alle fonti fossili, la produzione risulta complessivamente invariata rispetto ai livelli di un anno fa: la diminuzione dell’utilizzo di carbone e petrolio e’ stata controbilanciata dall’aumento del gas (+4 percento nel semestre) per la maggiore richiesta sia per gli usi diretti (+11 percento, soprattutto nel settore del riscaldamento) che nella termoelettrica (+26 percento), sulla spinta della scarsa idraulicita’ e delle minori importazioni di elettricità (-19 percento).
I consumi di petrolio sono diminuiti del 2 percento anche se, a livello di trasporti, preoccupa la lentezza del rinnovo del parco veicolare (-3 percento di immatricolazioni nel I semestre 2019) e l’aumento delle emissioni specifiche medie del nuovo immatricolato (+6 percento di gCO2/km nel I semestre 2019, legato alle caratteristiche dei modelli venduti) che portano a stimare per fine anno un peggioramento delle emissioni medie dell’intero parco auto.
Rimane in forte calo l’utilizzo del carbone (-14 percento rispetto alla prima meta’ dello scorso anno), principalmente per la riduzione nella produzione di energia elettrica: secondo i dati Enel, nella prima meta’ del 2019 la produzione del Gruppo si e’ ridotta di un terzo rispetto ai livelli dello stesso periodo registrati lo scorso anno.