ProGeo è un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, avviato nel 2016 e chiusosi quest’anno, che nasce dall’esigenza duplice di immagazzinare il surplus di energia (prodotta da fonti rinnovabili e non) e di sottrarre anidride carbonica che, quale gas serra, contribuisce al surriscaldamento globale.
I partner di ProGeo hanno affidato a HYSYTECH la progettazione e realizzazione dell’impiantistica di progetto (impianto di metanazione catalitica e sistema di purificazione) presso il Polo Ecologico di Acea Pinerolese Industriale.
L’inizio: il progetto Prometeo
L’idea iniziale su cui si basa ProGeo è mutuata dal progetto Prometeo, il quale si proponeva di sfruttare eccedenze di energia elettrica da fonti rinnovabili per produrre idrogeno (H2) mediante elettrolisi dell’acqua. Tale idrogeno sarebbe stato utilizzato per produrre metano (CH4) a partire dalla reazione tra l’idrogeno (H2 e l’anidride carbonica (CO2).
Nell’idea del progetto Prometeo, la trasformazione e l’accumulo energetico avrebbero permesso di disaccoppiare produzione e consumo.
Da Prometeo a ProGeo
Allineando l’idea iniziale con le necessità del mercato energetico, l’attenzione del progetto ProGeo è stata spostata nella direzione della riduzione delle emissioni di CO2, notoriamente sottoprodotto di diversi processi industriali, in un ciclo di tipo closed loop. In ProGeo, l’anidride carbonica di risulta viene valorizzata: nel caso di CO2 industriale, convertendo un eventuale costo (carbon tax) in un ricavo; nel caso di CO2 biologica (fermentazione), creando valore da quella eventualmente rilasciata in atmosfera.
ProGeo è basato su tecnologie consolidate ad alta efficienza, la cui novità consiste nell’intelligente integrazione e utilizzo: l’applicazione della reazione di Sabatier consente la valorizzazione della CO2 come reagente di processo, riducendo le emissioni e la carbon tax; le tecnologie per l’accumulo e l’utilizzo del metano sono ben note e permettono ampia flessibilità di utilizzo.
ProGeo al Polo Ecologico di Acea Pinerolese
L’esecuzione impiantistica del progetto ProGeo è stata inserita nell’ambito dell’impianto di digestione anaerobica dei rifiuti organici dalla raccolta differenziata (FORSU) del Polo Ecologico di Acea Pinerolese Industriale.
In questo contesto, l’idrogeno viene utilizzato per produrre metano (CH4) a partire dall’anidride carbonica (CO2) recuperata dal processo di valorizzazione del biometano. La CO2 contenuta nel biogas viene recuperata dal gas di scarto nella produzione del biometano e, attraverso l’impianto di metanazione, può essere interamente utilizzata per produrre ulteriore biometano.
Gli impianti realizzati da HYSYTECH
HYSYTECH è stata incaricata dai partner del progetto ProGeo di progettare e realizzare l’impiantistica di progetto.
HYSYTECH è una società di ingegneria fondata nel 2003, specializzata nella progettazione, sviluppo e implementazione industriale di nuove tecnologie e attrezzature di processo chiavi in mano, leader in Europa nel campo della generazione, trattamento e recupero di gas industriali, liquidi organici ed energia. HYSYTECH progetta e realizza impianti di produzione del biometano a partire dal biogas grezzo e purificazione e liquefazione di Bio-LNG a partire da biometano.
Il primo impianto in Italia di biometano da FORSU è stato realizzato nel 2014 da HYSYTECH, che nel 2020 realizzerà un nuovo impianto (sempre al Polo Ecologico di Acea Pinerolese Industriale, in grado di trattare fino a 1.500 Sm3/h di biogas) che immetterà il biometano nella rete di distribuzione di gas naturale con destinazione d’uso in autotrazione.
In qualità di partner del progetto europeo STORE&GO, HYSYTECH ha realizzato l’impianto di purificazione e micro-liquefazione del biometano (Bio-LNG) per l’impianto di metanazione di CO2 a Troia (FG).
Per il progetto ProGeo, HYSYTECH ha sviluppato un processo innovativo di metanazione catalitica a singolo stadio inter-raffreddato con ricircolo, progettando e realizzando l’impianto di metanazione catalitica e il sistema di purificazione.
L’integrazione della sezione di purificazione permette di raggiungere le stesse specifiche di qualità del biometano e, al contempo, di attuare un ricircolo di reagenti che consente di migliorare le prestazioni dell’intero ciclo, se confrontato con impianti tradizionali di metanazione a doppio stadio. Questa innovazione di processo consente di ridurre le apparecchiature necessarie (diminuendo l’investimento) e garantisce il raggiungimento di un contenuto di H2 non reagito nettamente inferiore (aumentando il recupero e la valorizzazione dell’idrogeno e dell’energia elettrica usata per produrlo).