I ricercatori dell’Australian National University hanno sviluppato un processo piu’ semplice per combinare la perovskite con il silicio nelle cosiddette celle tandem.
La nuova struttura velocizza la fabbricazione e aumenta le prestazioni del fotovoltaico. Infatti e’ gia’ stato raggiunto un miglioramento del 24 percento per quanto riguarda l’efficienza.
Attualmente, le tecniche utilizzate per la formazione selettiva di strati all’interno del fotovoltaico in perovskite sono due: il rivestimento per rotazione (Spin Coating) e la deposizione chimica da vapore.
Il primo comporta l’utilizzo di una soluzione liquida fatta gocciolare su superfici rotanti, perdendo inevitabilmente una grande quantita’ di materiale; il secondo, invece, ha bisogno di alte temperature e complesse tecnologie di vuoto.
Gli scienziati, inoltre, hanno sintetizzato una molecola in grado di assemblarsi in un monostrato per coprire diverse superfici e fungere da materiale economico per il trasporto di fori in una cella solare di perovskite.
Il monostrato formato dalle molecole e’ molto sottile e il fatto che si formi semplicemente attraverso l’immersione della superficie in soluzione rende tale metodo piu’ economico rispetto alle alternative esistenti.