Menu Chiudi

Eni Award 2024

Eni Award

Eni Award 2024

Il premio “Eni Award” è un punto di riferimento internazionale per la ricerca nel settore dell’energia e dell’ambiente e testimonia l’importanza dell’innovazione tecnologica e della ricerca scientifica per Eni, nell’ambito dell’impegno preso per favorire la sostenibilità e l’accesso all’energia, in accordo ai 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Nato nel 2008 e giunto alla sedicesima edizione, negli anni ha registrato più di 11.000 candidature che sono state analizzate dalla commissione scientifica composta da scienziati dei più avanzati istituti di ricerca a livello mondiale.

I vincitori dell’edizione 2024

Per la sezione “Transizione energetica”, il premio è stato assegnato a Marc Fontecave del College de France (Francia). La ricerca di Fontecave è finalizzata allo sviluppo di tecnologie per la valorizzazione della CO₂ come fonte alternativa di carbonio per la produzione di composti di interesse industriale. A tal fine, ispirandosi ai sistemi biologici, ha sviluppato sistemi catalitici innovativi, impiegati in processi di riduzione elettrocatalitica della CO₂ alimentati da energia innovabile.

Nella sezione “Frontiere dell’energia”, il premio è stato assegnato a Nam-Gyu Park della Sungkyunkwan University (Corea del Sud) per la sua ricerca sulle celle solari a perovskite allo stato solido.

Per la sezione “Soluzioni ambientali avanzate”, l’Eni Award 2024 è stato assegnato a Holger Braunschweig della Julius-Maximilians-Universität Würzburg (Germania) per la sua ricerca relativa alla riduzione di rifiuti e di elementi tossici attraverso la funzionalizzazione diretta dell’azoto con elementi leggeri senza metalli di transizione.

Per la categoria “Giovane ricercatore dell’anno”, che premia due ricercatori che hanno conseguito il dottorato di ricerca in università italiane, i riconoscimenti sono stati assegnati a Elvira Spatolisano e Stefano Toso. La prima, che ha conseguito il dottorato al Politecnico di Milano, ha condotto uno studio per la valorizzazione dell’idrogeno solforato, un composto spesso presente nel gas naturale, il combustibile fossile più pulito e cruciale nella transizione verso le rinnovabili; il secondo, invece, ha condotto il dottorato all’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, studiando gli alogenuri metallici, una nuova classe di semiconduttori con eccellenti proprietà fotovoltaiche e utili per realizzare dispositivi opto-elettronici efficienti.

La sezione “Giovani Talenti dall’Africa” ha conferito quattro premi assegnati a Favour Agbajor, della Durban University of Technology (Sudafrica), a Petra Kienyiy Chui, della Egerton University (Kenya), a Lakhdar Hamidatou, della Ecole Nationale Polytechnique de Constantine (Algeria), e a Nomthandazo Precious Sibiya, della Durban University of Technology (Sudafrica).

Per la sezione “Riconoscimento all’innovazione Eni”, sono stati premiati Cristina Bonanomi, Rino Bonetti, Silvia Pavoni (Eni), Davide Moscatelli, Edoardo Terreni (PoliMI) per l’idea brevettuale relativa a un processo di produzione di bio-olio a partire dalla lignina; Riccardo Borgomaneri, Luigi Colombo, Francesca Galimberti, Samuele Gori, Alberto Landoni, Nicoletta Panariti, Rita Ponzo (Eni) per la soluzione tecnologica innovativa Bio-Slurry, un processo a un solo stadio per convertire bio-feedstock altamente contaminati in prodotti di valore; Mirko Barbavara, Gabriele Bianchi, Stefano Cardamone, Lino Carnelli, Davide Deriu, Carla Lazzari, Nicola Mancini, Tamara Passera, Giuseppe Sabetta (Eni) per la soluzione tecnologica del sistema di stoccaggio di energia termica Eni Tes (Thermal energy storage).

È stata inoltre assegnata la menzione speciale “Eni Joule for entrepreneurship” a tre startup che si sono distinte per l’innovatività e la sostenibilità:

  • Hbi (Human Based Innovation) di Bolzano, che ha sviluppato e brevettato una tecnologia per il trattamento dei fanghi di depurazione in maniera circolare;
  • Sly di Santa Caterina dello Ionio (Catanzaro), che ha sviluppato tecnologie di intelligenza artificiale all’avanguardia per l’identificazione e la classificazione ultra-precoce degli incendi boschivi;
  • RarEarth, startup di Milano, per il suo processo chimico innovativo per il riciclo di terre rare da motori elettrici di veicoli a due ruote.