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Economia circolare. Nuovi standard tecnici per la simbiosi industriale

Economia circolare

Economia circolare. Nuovi standard tecnici per la simbiosi industriale

ENEA ha pubblicato un volume che raccoglie standard tecnici volontari per aziende e organizzazioni nella realizzazione della simbiosi industriale, il processo in cui sottoprodotti e scarti di alcune imprese diventano materie prime di altre. Il volume è stato realizzato nell’ambito della rete SUN (Symbiosis Users Network), il primo network italiano di riferimento per la simbiosi industriale che riunisce 40 partner tra università, istituzioni, enti di ricerca, aziende e reti tecnologiche.

In particolare, un gruppo di lavoro di SUN ha lavorato per offrire un quadro ampio e organico degli standard esistenti e delle iniziative di standardizzazione in corso, esplorando anche le esperienze nazionali e internazionali. Il volume fornisce riferimenti tecnici per implementare modelli di business sostenibili come la simbiosi industriale, in modo da consentire alle aziende di confrontarsi con sfide e opportunità legate alla sostenibilità ambientale, sociale, economica e di governance.

“La simbiosi industriale è in grado di creare un meccanismo collaborativo di reciproco vantaggio, i cui benefici non si limitano alle organizzazioni direttamente coinvolte, ma si estendono anche a livello territoriale, dove risorse, materiali, energia e sottoprodotti condivisi vengono valorizzati anziché sprecati, migliorando tracciabilità, affidabilità, integrazione di soluzioni innovative nei processi produttivi ed efficienza complessiva, riducendo al contempo i rifiuti”, ha spiegato Tiziana Beltrani, ricercatrice ENEA del Laboratorio Strumenti per la Sostenibilità e Circolarità di Sistemi Produttivi e coordinatrice del gruppo di lavoro che ha elaborato queste linee guida, insieme a Silvia Sbaffoni (ENEA), Carlo Brondi (Cnr) ed Eleonora Perotto (Politecnico di Milano).

Gli standard rappresentano una sorta di “linguaggio comune” per comunicare, trasferire e condividere risorse e modus operandi, per facilitare il monitoraggio e la misurazione dell’impatto delle attività e per migliorare la gestione dei flussi di risorse, grazie a una migliore collaborazione tra le imprese.

Questi temi sono in linea con le politiche per affrontare i cambiamenti climatici e la scarsità delle risorse, come il Green Deal e il Circular Economy Action Plan della Commissione europea, e hanno l’obiettivo di approfondire il ruolo delle normative tecniche nel promuovere la transizione verso un’economia più circolare e sostenibile.