Milano: arriva la pausa pranzo zero spreco
Eliminare gli imballaggi monouso e il micro-packaging e obbligare luoghi di ristoro, fast food e supermercati a impiegare solo stoviglie riutilizzabili. L’Agenda 2030 prevede un cambio di paradigma molto importante per garantire la sostenibilità delle risorse sul pianeta: passare dal riciclo, al riuso.
Francia e Germania, grazie a leggi nazionali che hanno anticipato quello che a breve diventerà un obbligo europeo, hanno già cominciato. McDonalds, Starbucks e Burger King sono partiti con servire i pasti in contenitori riciclabili Francia; in Germania lo fanno, per asporto, diversi bistrot e caffetterie. Qualche piccola e disorganica iniziativa è partita anche in Italia: la CRAI di Torino ha iniziato una sperimentazione con gli alimenti venduti solo in contenitori lavabili e riutilizzabili.
Ora è arrivata a Milano anche la pausa pranzo zero waste: pietanze realizzate con nessuno spreco di ingredienti consegnate in contenitori riutilizzabili che, dopo l’uso, vengono ritirati e sanificati e continuamente rimessi in circolazione. A proporla è Planeat.eco, piattaforma per la spesa antispreco e startup innovativa che coniuga due anime: quella di società Benefit, che vuole avere un impatto positivo sull’intero ecosistema, e quella di impresa innovativa che si fonda su un’infrastruttura tecnologica altamente sofisticata, grazie all’expertise del suo founder, il fisico Nicola Lamberti già fondatore di 7Pixel e Trovaprezzi.
Planeat.eco propone un nuovo modo di fare la spesa con ingredienti freschi, lavati, pesati e porzionati per famiglie e piatti pronti sia per le famiglie sia per la pausa pranzo dei lavoratori. L’azienda, che dal 2024 ogni giorno consegna più di mille pasti pronti ai lavoratori delle circa cinquanta aziende che l’hanno scelta come fornitore per la pausa pranzo, ha deciso di eliminare i contenitori riciclabili in PLA, usati finora, e di introdurre solo contenitori lavabili e riutilizzabili. Una scelta legata all’obiettivo zero waste e all’obiettivo 2030: ri-uso e non più riciclo
I dati sulla produzione di rifiuti in Europa e le politiche per invertire la rotta
In media ogni europeo produce quasi 180 chili di rifiuti di imballaggio ogni anno. Il 24 aprile 2024 il Parlamento europeo ha dato il via libera a nuove misure sugli imballaggi per renderli più sostenibili e ridurre i rifiuti nell’UE. Infatti, in totale, l’UE ha generato 84 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, di cui il 19,0% è plastica, soprattutto monouso. Purtroppo, i 4/5 di questi sprechi sono generati proprio dagli imballaggi del food.
Migliorare la raccolta differenziata, sia in termini di quantità che di qualità, e adottare innovazioni tecnologiche nei processi di trattamento, selezione, recupero e riciclo dei rifiuti sono passi cruciali per ridurre l’impatto ambientale. Tuttavia, queste azioni da sole non sono sufficienti per evitare di superare i limiti ecologici che mantengono la stabilità della biosfera.
Per questo motivo Planeat.eco ha deciso di fornire un contributo importante alla transizione agendo direttamente per azzerare l’impiego di prodotti monouso e rendendosi parte attiva in questa transizione. Dal 2024, dunque, tutte le spese effettuate sulla piattaforma dai lavoratori delle aziende che hanno scelto il servizio Planeat per la pausa pranzo saranno consegnate all’interno dei “Planeat Pack”: contenitori riutilizzabili, al posto di quelli compostabili, che se correttamente usati conservano la loro integrità a contenere del cibo per più di 200 volte e per moltissime altre volte, con una prestazione estetica che dipende dalla modalità di utilizzo. Anche le famiglie che fanno la spesa quotidiana sulla piattaforma potranno farne richiesta e ricevere i cibi nei contenitori lavabili.
Per realizzare questo cambio di paradigma Planeat.eco ha investito circa 700 mila euro per ideazione, progettazione e stampo dei Pack.