È stato avviato il progetto europeo EuroPaTMoS (European Parabolic Trough with Molten Salt) che coinvolge sette partner di quattro paesi europei, tra cui l’Italia con il Centro Ricerche Enea di Casaccia (Roma). L’obiettivo è quello di accelerare il trasferimento tecnologico alle imprese del settore degli impianti solari a concentrazione CPS (Concentrated Power Solar) a sali fusi. Le caratteristiche transnazionali del progetto permettono di creare un collegamento stabile per ulteriori future azioni comuni di ricerca e sviluppo in questo settore tra Germania, Spagna, Portogallo e Italia.
Enea eseguirà dei test sul funzionamento di alcuni componenti critici dell’impianto al fine del loro utilizzo in circuiti a sali fusi, senza aumentare il livello di rischio tecnologico dovuto a malfunzionamenti o rotture in esercizio. I ricercatori, inoltre, valideranno processi per migliorare l’operatività e la manutenzione dell’impianto ed elaboreranno procedure di emergenza per evitare danni causati dalla solidificazione accidentale dei sali.
“La tecnologia dei collettori parabolici a sali fusi si basa sull’attuale tecnologia commerciale degli impianti a collettori parabolici lineari ad olio – racconta Walter Gaggioli, responsabile del progetto per Enea – L’impiego dei sali fusi come fluido termovettore e mezzo di accumulo consente di aumentare negli impianti CSP sia l’efficienza di conversione che la capacità di accumulare energia per lunghi periodi. Il progetto si propone di accelerare il trasferimento dalla ricerca e sviluppo all’implementazione commerciale riducendo i rischi tecnologici connessi all’impiego di macro-tecnologie, con un TRL 5 la cui fattibilità è già stata ampiamente dimostrata a livello di impianto pilota”.
Categorie: Energia rinnovabile, News
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