Secondo i dati di una ricerca di Goldman Sachs Asset Management sui fondi pensione in Europa, oggi sono numerosi quelli che investono in sostenibilità. La ragione è figlia dei loro obiettivi di lungo termine: sono, infatti, i soggetti più adatti a colmare il deficit di investimenti necessario a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, soprattutto nelle infrastrutture energetiche, idriche e di trasporto.
Dal sondaggio è emerso che ben l’87% dei fondi pensione europei ritiene la sostenibilità un fattore critico nelle scelte di investimento; i fondi pensione, inoltre, perseguono con convinzione questo impegno, in quanto il 63% degli intervistati destina più del 10% del proprio portafoglio a investimenti sostenibili e il 45% stanzia più del 20% del portafoglio alla categoria ESG.
In via generale, i fondi investono soprattutto su azioni dei mercati sviluppati (72%) e obbligazioni investment grade (65%) per perseguire la loro strategia di investimento sostenibile e orientano i loro portafogli in base a criteri ambientali e di governance. I settori dove si investe maggiormente sono le infrastrutture (42%) e l’immobiliare (38%).
Per quanto riguarda, invece, i fattori di sostenibilità maggiormente presi in considerazione nell’allocazione del portafoglio, in testa ci sono le esclusioni in relazione al coinvolgimento dei prodotti (57%), esclusioni in relazione alla condotta aziendale (50%), obiettivi sulle emissioni Scope 1 e 2 (47%) ed esclusioni in relazione alla provenienza geografica dell’investito (34%). Il 26% guarda anche a specifici SDGs e il 16% agli obiettivi sulle emissioni Scope 3.
Ma quali sono obiettivi considerati più urgenti? I rischi legati alla transizione climatica (75%) sono in cima alla lista dei temi core per i fondi pensione che investono in sostenibilità, seguiti da una governance forte (61%), dai diritti umani (49%) e dai rischi climatici fisici (49%).
Categorie: News, Sostenibilità
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