Pro Carton, l’Associazione Europea dei Produttori di Cartone e Cartoncino, ha commissionato un’indagine a Perspectus Global con l’obiettivo di comprendere l’atteggiamento dei consumatori rispetto a temi come l’ambiente e la percezione del packaging. Questa si è basata su oltre 5.000 interviste condotte in cinque Paesi europei: Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito.
I risultati portano alla luce i tre problemi principali evidenziati dai consumatori:
- cambiamento climatico (68%);
- costo della vita (66%);
- conflitti (56%).
In parallelo, nonostante queste importanti minacce globali, il 62% degli intervistati europei sostiene che, negli ultimi due anni, condurre uno stile di vita sostenibile è diventato “più importante” o “molto più importante”.
In Italia (77%), Spagna (72%) e Francia (70%), il cambiamento climatico è considerato dai consumatori un problema principale, mentre il Regno Unito ha riportato il costo della vita come problema più grave (75%). La Germania, con un milione di rifugiati dall’Ucraina nel paese, ha indicato la guerra come maggiore preoccupazione (66%) e per le generazioni più anziane, il cambiamento climatico costituisce la minaccia principale, con gli over 60 che hanno superato la media europea con il 71%. Nonostante ciò, l’indagine ha rivelato come le persone continuino a essere sensibili sul tema ambientale; quasi la metà (49%) degli intervistati, infatti, ha indicato di riciclare di più rispetto a un anno fa.
Quando è stato chiesto quali materiali di imballaggio possono essere riciclati, lo studio ha evidenziato che i consumatori europei dimostrano un encomiabile livello di fiducia: l’82% degli intervistati ha espresso un sufficiente grado di fiducia nella loro conoscenza di saper distinguere tra imballaggi riciclabili e non.
In particolare, si è notato un solido grado di fiducia nel riciclo dei materiali sostenibili, come il cartone ondulato e i cartoni pieghevoli, con percentuali che raggiungono rispettivamente il 90% e l’87% in media in Europa; ciò indica una vasta accettazione e sostegno delle consolidate prassi di raccolta e riciclo, enfatizzando, in particolare, le caratteristiche riciclabili dei materiali di imballaggio chiave.
Colmare il divario in termini di percezione per accrescere la fiducia dei consumatori
Sebbene un’importante parte dei consumatori europei abbia indicato di essere incline a pagare di più per packaging ecosostenibili, lo studio ha rivelato percezioni contrastanti in quanto agli sforzi da parte di rivenditori e brand in questo ambito.
Il 58,2% dei consumatori nell’UE ritiene che le aziende stiano facendo abbastanza, mentre il 41,8% indica che c’è ancora molto da fare. Si distingue principalmente l’Italia, con il 66% dei consumatori che crede che le aziende siano sulla strada giusta, seguita da Regno Unito (63%), Germania e Spagna (56%), mentre la Francia ha opinioni meno ottimistiche (50%).
Ciò offre la possibilità a rivenditori e brand di far fronte alle preoccupazioni dei consumatori, comunicare le loro iniziative di sostenibilità in modo più efficiente e offrire soluzioni di packaging più ecosostenibili per colmare il divario e accrescere la fiducia.
“Sebbene permangano le preoccupazioni legate al conflitto e all’economia su scala globale – dichiara Windried Muehling, Direttore Marketing e Comunicazione di Pro Carton – è chiaro che i problemi ambientali rimangono una priorità per i consumatori. I risultati del terzo studio di Pro Carton sulle percezioni del packaging ne sono dimostrazione, emerge chiaramente che la sostenibilità è importante per i consumatori europei, che sono disposti ad agire a riguardo. Le aziende che prediligono soluzioni di packaging ecosostenibili, riducono al minimo i materiali non necessari, assicurandone la riciclabilità, sono ben posizionate per aggiudicarsi questo segmento di mercato in crescita e ottenere un vantaggio competitivo. I consumatori in Europa sostengono e si affidano completamente al consolidato sistema di raccolta e riciclaggio per il cartone. È molto positivo vedere questi risultati e, a nome di Pro Carton e dei suoi membri, ci auguriamo che questa ricerca sia particolarmente interessante, apra il dibattito e funga da incentivo per guidare la nostra società e avvicinarla sempre più all’obiettivo comune di un’economia circolare sostenibile”.