Generazione “rigenerazione” è senza dubbio la definizione che meglio racconta lo spirito dei GenZers. I ragazzi tra i 18 e 26 anni, infatti, stanno dimostrando una sensibilità particolare verso le problematiche sociali e, contemporaneamente, si stanno dimostrando molto attivi nel cercare nuove soluzioni. Dalla tutela dell’ambiente, all’equilibrio tra vita e lavoro, fino ai comportamenti d’acquisto virtuosi, il denominatore comune è uno: il concetto di “rigenerazione” che, dunque, si candida ad essere la parola più usata del 2024. Un approccio olistico quello “rigenerativo” che sta guidando sempre più la Generazione Z nella vita quotidiana: dalla raccolta differenziata all’energia – che deve provenire da fonti rinnovabili – fino alla scelta di mettere in tavola prodotti in grado di avere un impatto positivo non solo sul corpo ma anche sull’ambiente.
A certificare queste abitudini è una ricerca condotta da IPSOS che ha voluto approfondire il rapporto delle nuove generazioni italiane (in particolare i ragazzi tra i 18 e i 26 anni) con questo concetto. Un legame molto evidente in alcuni ambiti come la tecnologia o la moda, dove i GenZers sono abituati a “rigenerare”, dall’utilizzo di vestiti second hand alla scelta di telefoni ricondizionati. Ma cosa succede quando si parla di scelte alimentari o di agricoltura?
La ricerca
Dalla ricerca emerge innanzitutto che per la Gen Z il concetto di “stile di vita rigenerante” è associato in prima battuta al proprio benessere fisico e mentale (56%) ma, allo stesso tempo, vuol dire anche fare scelte che siano in grado di salvaguardare la natura e di generare un impatto positivo sul pianeta (51%). A partire proprio dal mangiare (e bere) in maniera consapevole, scegliendo prodotti alimentari la cui produzione abbia un impatto ridotto o porti un contributo positivo sull’ecosistema (44%).
Ma quali sono le azioni concrete che nella vita di tutti i giorni si possono mettere in atto per salvaguardare e rigenerare il pianeta? Dai dati Ipsos, secondo i GenZers, in primo luogo, fare attenzione e impegnarsi nella raccolta differenziata (79%) o acquistare prodotti alimentari con un impatto positivo sul benessere delle persone e sull’ambiente (76%). Risposte che, però, denotano alcune preferenze per genere, con gli uomini che preferiscono fare la raccolta differenziata (76%) o utilizzare energie da fonti rinnovabili (72%) mentre le donne prediligono comportamenti d’acquisto come la scelta di prodotti alimentari sostenibili (84%).
Secondo quanto conosciuto e percepito dai giovani di età compresa fra i 18-26 anni, poi, i settori produttivi che operano maggiormente a favore della rigenerazione sono:
- l’agricoltura (71%);
- l’alimentare (68%);
- le biotecnologie e la medicina rigenerativa (68%).
Gli effetti rigeneranti del settore alimentare sulla natura suscitano interesse e, sempre secondo i GenZers, si possono ottenere soprattutto grazie all’agricoltura rigenerativa (57%), ovvero quella basata su tecniche agricole in grado di ottimizzare le condizioni del terreno, mentre il 43% del campione cita l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili.
In linea con questo, dalla ricerca Ipsos emerge che anche la scelta di alimenti prodotti seguendo i principi dell’agricoltura rigenerativa suscita riscontri positivi da parte dei ragazzi intervistati: la maggioranza del campione (77%) si sentirebbe felice di contribuire al benessere dell’ambiente, il 69% li preferirebbe rispetto ai “non rigeneranti”, mentre il 66% li acquisterebbe ma dichiara che sono difficili da trovare nei supermercati.