Eni ha ricevuto il “Gold Standard” nell’ambito del programma Oil and Gas Methane Partnership 2.0 (OGMP 2.0).
Alla base del riconoscimento da parte delle Nazioni Unite c’è la valutazione positiva per il Gruppo, che ha migliorato notevolmente il suo piano di implementazione per il reporting delle emissioni di metano, in linea con le raccomandazioni del programma OGMP 2.0.
Con questo riconoscimento, Eni conferma la stabilità dell’intensità emissiva di metano Upstream al di sotto dello 0,2% in linea con l’obiettivo “well below 0,2 %” della Oil and Gas Climate Initiative (OGCI) al 2025, che Eni ha già raggiunto, continuando ad agire in particolar modo sulla riduzione delle emissioni fuggitive e mediante progetti per l’abbattimento di metano da venting e flaring. Nel 2022 tale dato si è attestato allo 0,08%. Le emissioni Eni di metano si sono ridotte di più del 50% nel 2022 rispetto al 2018, in particolare grazie alla implementazione di campagne LDAR (Leak Detection And Repair) nella quasi totalità degli asset operati Eni.
Nel 2022 Eni ha contributo a lanciare con OGCI l’iniziativa Aiming for zero methane emissions, che oggi conta più di 90 compagnie aderenti. Al fine di garantire una sempre maggiore trasparenza nella rendicontazione delle emissioni di metano, Eni sta implementando un piano di misurazione sui siti in cui opera utilizzando le migliori tecnologie disponibili sul mercato, in linea con le linee guida internazionali condivise nel programma OGMP 2.0. Tale campagna consentirà alla Società di stabilire anche un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni nel 2024.
L’impegno di Eni nella riduzione delle emissioni di metano è una delle leve del piano di decarbonizzazione delle operazioni, che include anche la progressiva riduzione delle emissioni da flaring di routine e investimenti in efficienza energetica, avendo come obiettivo quello di azzerare le emissioni nette Scope 1+2 del business Upstream al 2030 e di tutti i business Eni al 2035.
Categorie: Neutralità climatica, News
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