Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica stanzia 502 milioni di euro per promuovere la ricerca e lo sviluppo di tecnologie energetiche innovative a zero emissioni di carbonio, nel corso del triennio 2024-2026.
Questo, infatti, è l’obiettivo del decreto che stabilisce le linee di attività e le modalità attuative del programma internazionale “Mission Innovation” a cui l’Italia e altri 24 Paesi hanno aderito.
Il programma ripartisce i 502 milioni su diverse linee d’azione:
- 182 milioni di euro sono destinati alle rinnovabili, alle tecnologie di rete elettriche e allo stoccaggio d’energia con l’obiettivo di integrare le energie rinnovabili intermittenti, come l’eolico e il solare, nel mix di generazione, mantenendo i sistemi economicamente efficienti, sicuri e resilienti;
- 118 milioni di euro sono dedicati all’idrogeno rinnovabile, per aumentarne la competitività economica e l’uso in sicurezza attraverso il sostegno alle attività di ricerca, sperimentazione e realizzazione di prototipi industriali;
- 135 milioni di euro vanno al settore nucleare, per la realizzazione di attività di ricerca e sperimentazione sui piccoli reattori modulari di terza e quarta generazione nel breve-medio periodo e sulle tecnologie di fusione per il lungo periodo. In quest’ambito una quota delle risorse sarà anche utilizzata per attività di formazione, con l’obiettivo di rafforzare le competenze professionali, tecniche e specialistiche in questo settore;
- 36 milioni di euro saranno destinati a progetti trasversali che coinvolgono ambiti comuni, quali materie prime critiche e materiali avanzati, elettrolizzatori, bioidrogeno, biocarburanti e integrazioni con le reti;
- 11 milioni di euro andranno ai progetti internazionali finalizzati a garantire la cooperazione industriale e la collaborazione con le principali istituzioni del settore energetico.
Per l’attuazione del programma è prevista la pubblicazione di bandi di gara ad hoc, rivolti alle imprese e agli organismi di ricerca, prevedendo per l’area nucleare la stipula di uno specifico accordo di programma tra ENEA e MASE. Particolare attenzione, infine, sarà anche dedicata al coinvolgimento del settore privato.