La Corte dei Conti ha analizzato lo studio condotto dai magistrati del Collegio del controllo concomitante sulla gestione delle risorse destinate al “Fondo Nazionale per l’efficienza energetica”, istituito presso il MASE, con la gestione di Invitalia.
Dai dati è emerso che, a quattro anni dall’istituzione del Fondo, risultano erogati solo 2,8 milioni di euro, sui 310 stanziati, per il finanziamento di progetti di efficientamento o di riduzione dei consumi di energia.
L’effettivo risparmio energetico ottenuto è di 11.000 tep, a fronte dei 15,5 milioni indicati come uno degli obiettivi nazionali raggiungibili.
“La bassa performance registrata dal Fondo è strettamente legata alla sua scarsa attrattività”, rilevano i giudici contabili. “Molte aree geografiche, infatti, di cui quasi tutto il Centro-Italia, dimostrano poco interesse per la misura e, nei casi di Veneto, Puglia e Sardegna, l’interesse si mostra del tutto assente, vista l’assoluta mancanza di richieste avanzate da imprese e pubbliche amministrazioni per la concessione di garanzie”.
La Corte, quindi, ha indirizzato le proprie raccomandazioni al Ministero dell’Ambiente, incentrandole su un adeguato programma di interventi che assicuri pubblicità al Fondo e sull’eventuale spostamento delle risorse destinate alla concessione di garanzie verso i soli finanziamenti a tasso agevolato.
Categorie: Energia rinnovabile, News
Share this post