Il settore cartario sta vivendo un momento molto dinamico in questo momento, a partire dalle materie prime seconde che utilizza nelle proprie produzioni.
La produzione di carta e cartone, infatti, soprattutto di quella destinata all’imballaggio, non può prescindere dal macero, una materia prima seconda che deriva dalla raccolta differenziata.
L’andamento della produzione e dell’utilizzo su scala mondiale della carta da macero è stato analizzato nel primo “Osservatorio Internazionale Maceri”, condotto da Nomisma per Comieco, che ha dedicato un approfondimento specifico sul consumo interno e il mercato dell’export.
Uno degli indicatori utili per comprendere i flussi del mercato del macero è quello della produzione di carta a cartone. Globalmente, il settore registra una produzione di 423 milioni di tonnellate (+3% dal 2019 al 2021) e i poli produttivi principali sono l’Asia (48%) e l’Europa (26%). Nel vecchio continente, in particolare, l’Italia si posiziona al secondo posto, preceduta solo dalla Germania.
Su una raccolta globale di quasi 257 mln di ton di carta e cartone, l’Europa ne raccoglie il 26% e riesce a reimpiegarne il 25% circa. L’Italia, invece, rappresenta il 13% della raccolta complessiva europea e reimpiega per la produzione circa il 12% di macero.
“La filiera cartaria italiana ha sempre fatto massiccio ricorso al macero per alimentare i processi produttivi e soddisfare la domanda di imballaggi, cresciuta del 5% negli ultimi tre anni” – spiega Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco – e oggi l’Italia ricicla 12 tonnellate di macero al minuto, confermandosi leader in Europa”.
Mentre Italia ed Europa hanno dinamiche simili e riescono a produrre più o meno tanta carta quanta ne utilizzano, i Paesi asiatici, in cui i sistemi di riciclo non sono ancora così sviluppati, risultano i più grandi importatori mondiali di carta da macero.
Negli ultimi 15 mesi il calo dei consumi in Europa ha portato anche a una riduzione della domanda di imballaggi e questa condizione ha portato a un “surplus” di macero, che ha trovato sbocco naturale nei paesi asiatici, in India in particolare.
Nel biennio 2021/2022 l’export europeo di macero è cresciuto del 12,4%, quello italiano del 9,7% e i primi cinque mesi del 2023 confermano questi trend in aumento. I principali canali di sbocco dell’export europeo sono proprio l’India, l’Indonesia, il Vietnam, la Thailandia e la Malesia.
Share this post