Sono numerosi gli studiosi impegnati a testare i limiti degli acidi vegetali nei processi di recupero dei materiali preziosi contenuti nelle batterie delle auto elettriche.
In particolare, gli accademici inglesi di Birmingham hanno condotto un esperimento usando l’acido ascorbico (vitamina C) come agente lisciviante per riciclare il catodo (polo positivo) della batteria di una Nissan Leaf di prima generazione giunta a fine vita. Grazie all’innovativa metodologia, il team è riuscito a recuperare senza difficoltà il nichel e il cobalto, consumando meno energia rispetto ai processi tradizionali e utilizzando una sostanza meno pericolosa.
Lo studio “Phase-selective recovery and regeneration of end-of-life electric vehicle blended cathodes via selective leaching and direct recycling” non sembra utilizzare una via molto diversa da quella della svedese Chalmers University, che aveva fatto un parallelismo fra il riciclo di una batteria al litio e la preparazione del caffè: anche nel caso inglese, infatti, i metalli vengono separati perfettamente, permettendone il facile recupero (ossido di litio e manganese da una parte, nichel e cobalto dall’altra).
“Il nostro metodo ridurrà i costi e il numero di passaggi necessari per il recupero dei materiali catodici – commenta Peter Slater, della School of Chemistry di Birmingham – e così facendo, i materiali recuperati potranno essere rigenerati e reinseriti in nuove batterie in modo molto più efficiente ed ecologicamente sostenibile di quanto fatto finora, ma non solo. Il grande potenziale di questa metodologia non si esaurisce con il solo riciclaggio delle batterie dei veicoli elettrici, ma può essere utilizzato anche per il recupero delle componenti nelle batterie agli ioni di litio/naio, come quelle dei telefoni cellulari”.
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