RSE, ENEA e CREA hanno firmato un Protocollo d’Intesa per condividere conoscenze e competenze scientifiche e promuovere la ricerca e lo sviluppo nel settore della produzione e del consumo di energia, conciliando i temi energetici ed agricoli, al fine di favorirne il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità tecnica, ambientale, economica e di inclusione sociale. Il settore agro-energetico, per le sue intrinseche caratteristiche, rappresenta un asset strategico per l’economia nazionale e, come altri settori produttivi, sarà chiamato a fornire il proprio contributo alla decarbonizzazione del sistema produttivo ed economico.
L’intesa sottoscritta individua, tra i temi di interesse della collaborazione, l’agrivoltaico, i processi termochimici, biologici e biotecnologici per la trasformazione energetica delle biomasse, per la produzione di biocarburanti avanzati e idrogeno, nonché l’efficientamento energetico delle filiere agricole e agroalimentari.
“I biocarburanti, il biometano, la legna e i suoi derivati sono biomasse per uso energetico, prevalentemente termico, che oggi rappresentano circa il 50% di tutte le energie rinnovabili prodotte nel nostro Paese – dichiara Franco Cotana, Amministratore Delegato di RSE – e tali biomasse sono energie rinnovabili programmabili, la cui disponibilità è indipendente dalle condizioni meteorologiche, e per questo giocano un ruolo strategico nella transizione energetico-ambientale che l’Italia e l’Europa hanno intrapreso.”
Il potenziale sostenibile delle bioenergie non ancora sfruttato in Italia è elevato e consentirebbe un raddoppio delle attuali produzioni. Più in generale, le agro-energie e il bioidrogeno sono uno dei settori più promettenti e sfidanti per la ricerca e le tecnologie della decarbonizzazione dei prossimi anni. Tali sfide richiedono sinergie tra i protagonisti della ricerca applicata come CREA, RSE ed ENEA e necessitano di un approccio olistico e circolare che l’accordo sottoscritto consentirà di sviluppare pienamente.
“Gli eventi globali recenti, dalla pandemia alla crisi energetica, all’instabilità degli approvvigionamenti – sottolinea Giorgio Graditi, Direttore Generale di Enea – hanno ulteriormente evidenziato il ruolo di primo piano dei vettori energetici sostenibili, in tutte le possibili forme, nei settori della produzione, dei servizi e degli usi finali. Attraverso la firma del Protocollo di Intesa si intende mettere a sistema competenze ed esperienze multi-interdisciplinari per contribuire al raggiungimento dei target di decarbonizzazione, allo sviluppo e l’implementazione di modelli di filiere agro-energetiche sostenibili, nonché ad accrescere la competitività e la capacità produttiva delle imprese del settore”.
“In questo quadro – dichiara Mario Pezzotti, Commissario Straordinario del CREA – è il nostro ente di ricerca, per favorire la decarbonizzazione del settore agroalimentare, può fornire la conoscenza delle pratiche agricole, della struttura delle aziende, del loro livello tecnologico e dei loro consumi, così come delle loro prospettive di innovazione e delle barriere che ne impediscono gli investimenti. Inoltre, verranno individuati casi di eccellenza che possano costituire un incoraggiamento e una traccia per le piccole e medie imprese che spesso, non avendo al loro interno le opportune strutture tecniche e operative per affrontare le nuove soluzioni, richiedono un opportuno percorso di accompagnamento e di supporto nel percorso verso la transizione energetica”.
Il Protocollo di intesa avrà la durata di tre anni e non comporta alcun flusso finanziario per le Parti.
Categorie: Decarbonizzazione, News
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