Prende il via il primo step del progetto “Biometano di filiera”, promosso dal Gruppo Granlatte Granarolo e dalla confederazione dei bieticoltori-CGBI. L’obiettivo è quello di costruire 10 nuovi impianti di biometano in quattro regioni italiane (Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Puglia), per produrre energia pulita insieme ai fertilizzanti organici e integrare il reddito degli allevatori aderenti al progetto.
Una volta in funzione, i 10 impianti consortili produrranno 30 milioni di metri cubi di metano cioè l’equivalente di ciò che serve in termini di energia termica agli stabilimenti italiani del Gruppo Granarolo, più 500.000 tonnellate annue di fertilizzante naturale, evitando l’emissione in atmosfera di 60.000 tonnellate di CO2 eq.
I primi 3 nuovi impianti sorgeranno in Lombardia (in provincia di Mantova, Brescia e Cremona) e saranno alimentati esclusivamente con matrici di origine animale e vegetale (effluenti zootecnici e colture di secondo raccolto). La capacità produttiva annua sarà di 6,5 milioni di mc di biometano frutto della digestione anaerobica e il sistema consentirà di ridurre di 18.000 ton/anno le emissioni di CO2, restituendo al terreno sostanza organica tramite l’utilizzo agronomico del digestato (prodotto naturale dall’alto valore fertilizzante in grado di sostituire il concime chimico).
Nel Mantovano, Granmetano Mantova riunisce 7 allevamenti di bovine da latte e ton annualmente circa 70.000 ton di deiezioni bovine, 3.000 ton di pollina e 9.000 tonnellate di insilato di sorgo e triticale, mentre un quantitativo complessivo annuo pari a 80.000 ton di digestato, in parte solida o liquida, verrà suddiviso tra gli allevatori conferenti.
Nel bresciano, la società agricola consortile Granmetano Brescia è composta da 15 allevamenti di bovine da latte e il 90% del biometano prodotto è ottenuto da reflui zootecnici, la restante parte da insilati di sorgo e triticale; il digestato che viene distribuito ai soci conferenti o destinato alla commercializzazione, inoltre, è già trattato nel rispetto dei limiti di azoto al campo previsti dalla normativa vigente.
L’impianto che sorgerà nel Cremonese, infine, farà riferimento alla società agricola consortile Granmetano Cremona, quale espressione di 9 allevamenti di bovine da latte. Il 70% del biometano prodotto è ottenuto da deiezioni.
Categorie: Decarbonizzazione, News
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