Quali sono i requisiti necessari affinchè un impianto fotovoltaico possa essere definito un “sistema agrivoltaico”?
Questa la domanda a cui Enea, Università Cattolica del Sacro Cuore, Rem Tec e UNI (Ente Italiano Normazione) cercano di rispondere con la nuova prassi UNI/PdR 148, nata grazie alla collaborazione dei partner allo scopo di favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili in linea con le direttive Ue, promuovere la produzione agricola e tutelare il paesaggio, riducendo il consumo di suolo.
L’obiettivo della partnership è proprio quello di individuare i requisiti necessari, indicando le condizioni per un’ottimale integrazione nel paesaggio, in accordo con le linee guida attualmente in vigore.
Enea ha supportato la definizione delle tecnologie degli impianti fotovoltaici, alla luce dei più recenti sviluppi di celle e moduli commerciali, soprattutto in silicio; per valutare oggettivamente la scelta agrivoltaica rispetto ad altre soluzioni, i ricercatori sono impegnati nell’individuazione di metodi di monitoraggio dei sistemi agrivoltaici, con particolare attenzione alla produzione e gestione di dati di entrambe le attività produttive. Gli studiosi, inoltre, hanno definito nuove tecniche per l’integrazione dei sistemi agrivoltaici nel paesaggio, utilizzando le moderne innovazioni nel settore dell’analisi del territorio.
“L’agrivoltaico rappresenta una soluzione per coniugare la produzione di energia elettrica da fotovoltaico con quella agricola; tuttavia, ad oggi, gli impianti agrivoltaici installati non rispondono a criteri assestati e ciò rende difficile monitorarne nel tempo le prestazioni e valutare costi e benefici – dichiara Girolamo Di Francia, responsabile del laboratorio Sviluppo applicazioni digitali, fotovoltaiche e sensoristiche del Centro Ricerche Enea di Portici – e in questo contesto la nuova prassi UNI/PdR 148 può fornire un valido punto di riferimento richiamandosi alle linee guida ministeriali e, come già accaduto in altri Paesi, suggerire norme e prassi per la realizzazione di impianti agrivoltaici in modo da standardizzarne la realizzazione e consentire, al contempo, il controllo delle produzioni sia di energia elettrica che di prodotti agricoli”.
Share this post