Niente più Lego realizzati con la plastica riciclata. Questa è la notizia diffusa dall’azienda danese famosa per i suoi mattoncini colorati che, dal 2012, si è posta l’obiettivo di diventare “plastic free” entro il 2030.
Oggi i mattoncini Lego sono composti per l’80% da un polimero di Abs (Acrilonitrile-butadiene-stirene) e, per ottenere 1 kg di questo materiale, sono necessari quasi 2 kg di petrolio.
L’azienda, nel tempo, ha vagliato numerose alternative testando oltre 200 materiali alternativi all’Abs, fra cui plastiche di origine vegetale prodotte a partire da canna da zucchero, amido di mais, biomasse e scarti alimentari. L’ultima alternativa analizzata è stata il Pet: l’azienda ha, però, dovuto abbandonare anche quest’idea in quando il processo aggraverebbe i cicli produttivi, rendendoli ulteriormente inquinanti.
“La plastica derivata dal riciclo del Pet è meno resistente di quella ottenuta dal classico Abs – dichiara Tim Brooks, Global Head of Sustainability di Lego – e Lego sarebbe dunque costretta a mischiare l’impasto con altri ingredienti e il maggiore dispendio di energia per la lavorazione dei materiali farebbe aumentare l’inquinamento anziché ridurlo. È stata una delusione.”
Il polimero Abs, al momento, resta quindi l’unica via percorribile, anche se verrà alleggerito. Lego, infatti, ha deciso di aggiungere alla mescola una componente sempre maggiore di materiali riciclati o di origine vegetale.
Oltre all’obiettivo “plastic free”, ulteriore scopo dell’azienda è quello di tagliare del 37% le emissioni inquinanti entro il 2032.
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