“Gli italiani e lo spreco alimentare”, questo il titolo dell’indagine condotta da Smartway e OpinionWay allo scopo di decifrare i comportamenti e comprendere le abitudini degli italiani in termini di consumo e di spreco alimentare.
Dai dati è emerso che il 2022, per il Paese, è stato l’anno all’insegna dello spreco alimentare, con circa 595,3 grammi di cibo buttati a persona a settimana (+15% rispetto al 2021), dovuto principalmente alla ripresa della vita sociale.
Nell’anno in corso, però, i risultati dello studio evidenziano una maggior attenzione agli sprechi alimentari da parte degli italiani.
Complice di questo è sicuramente l’inflazione, che pone alla luce la richiesta dei cittadini di ottenere maggiori sconti sui prodotti con una data di scadenza vicina.
Lo studio, inoltre, rivela come i giovani, spesso considerati più sensibili al tema degli sprechi, in realtà siano meno preoccupati e più dispendiosi, buttando via molto più cibo degli anziani. Nonostante questo, però, i giovani si dichiarano consapevoli della situazione e chiedono maggiori informazioni sui passi da fare per ridurre gli sprechi.
I dati del sondaggio
Il 97% degli italiani dichiara di prestare attenzione allo spreco alimentare e, di questi, il 62% si definisce “molto attento”. La differenza generazionale, però, è evidente: il 66% delle persone over 65 si dichiara molto attento, contro il 46% dei giovani nella fascia 18/24 anni.
Il 59% degli italiani intervistati, inoltre, ammette di buttare via almeno un tipo di prodotto al mese e, nella classifica dei tre alimenti più sprecati, troviamo la frutta (37%), la verdura (37%) e i piatti avanzati (32%). Solo 1 italiano su 10 dichiara di non buttare mai i prodotti (9%).
Anche in questo caso, prendendo in considerazione l’età degli intervistati, si conferma la maggior attenzione al tema da parte degli anziani: il 75% dei giovani tra i 18 e i 24 anni buttano almeno 1 prodotto ogni mese, contro il 41% degli over 65.
Nel dettaglio, il 47% del campione tra i 18-24 anni dichiara di buttare via la frutta almeno una volta al mese, contro il 22% dei senior; i dati sono ancora più chiari considerando i prodotti secchi, gettati via dal 33% dei giovani contro l’8% degli anziani, e i latticini (42% vs 11%).
Un dato sorprendente, invece, riguarda le famiglie: dal sondaggio, infatti, è emerso che le famiglie più modeste tendono a sprecare più cibo. Il 36% delle famiglie che guadagnano meno di 1.000 euro al mese, infatti, butta via la frutta, contro il 32% di quelle che guadagnano 2.500 e oltre.
Perché buttiamo via i prodotti?
Riguardo ai principali motivi che spingono gli italiani a buttare via i prodotti alimentari, in testa vi è una questione di cattivo gusto o odore, per il 46% del campione, per il 33% perché la data di scadenza è passata e per il 31% perché il prodotto è rovinato o il suo aspetto non ispira fiducia.
Infine, il 22% degli intervistati confessa di non essere previdente, spesso a causa di scarsa organizzazione, per esempio, acquistando o cucinando quantità eccessive rispetto alle reali esigenze di consumo.
Anche in questo caso, si riscontrano sostanziali differenze in base all’età: il 44% dei giovani dichiara di buttare via un prodotto perché la data di scadenza è passata, contro il 32% delle persone dai 65 anni in su.
La data di scadenza: come influenza lo spreco alimentare?
L’87% degli italiani dichiara di conoscere il significato delle date riportate sui prodotti alimentari.
Il 78% è consapevole della differenza tra una data di scadenza e un termine minimo di conservazione e l’88% del campione dichiara di controllare sempre la data di scadenza di un prodotto prima di acquistarlo, soprattutto le persone over 35 (circa 90%) contro il 71% dei giovani tra i 18 e i 24 anni.
A prova del fatto che l’informazione sulla data di scadenza è al centro dell’atto d’acquisto, l’81% degli intervistati ammette di selezionare i prodotti in fondo allo scaffale per avere una data di scadenza più lunga, mentre il 79% sceglie un prodotto con una data di scadenza più lontana anche se pensa di consumarlo il giorno stesso.
Tuttavia, circa un italiano su 5 (18%) ha già acquistato un prodotto la cui data di scadenza era passata senza rendersene conto.
Più preoccupante, invece, è il fatto che 1 giovane su 2 butta spesso i prodotti prima che la data di scadenza sia passata; 2 volte in più rispetto ai senior (27%) e molto di più della media nazionale (37%).
Dal sondaggio, infine, emerge che il 67% del campione pianifica i propri pasti in base alla data di scadenza degli alimenti acquistati e il 32% a volte dona il cibo a chi ne ha bisogno invece di buttarlo via. Quest’ultima affermazione, in particolare, è confermata da quasi 1 giovane su 2 (44% della fascia 18-24 anni) e solo dal 19% degli over 65.
Il 90% del campione, comunque, ritiene che la grande distribuzione dovrebbe offrire più sconti sui prodotti vicini alla data di scadenza e l’83% pensa che dovrebbe proporre più box “a sorpresa” con prodotti alimentari vicini alla data di scadenza.
L’87% si dichiara disposto a scegliere un negozio con una politica anti-spreco e il 79% ritiene che i principali rivenditori non stiano facendo abbastanza per ridurre gli sprechi alimentari (75% dei giovani tra i 18 e i 24 anni).
L’acquisto di prodotti alimentari su Internet (62%) o con la consegna a domicilio (57%) è considerato un incentivo allo spreco alimentare, in particolare per motivi di minor controllo sulle date di scadenza.
Più della metà degli italiani (61%), inoltre, è convinta che donare i prodotti invenduti alle associazioni di beneficenza serve solo a rimandare il problema, perché il superamento della data di scadenza obbligherà anche loro a gettare i prodotti (67% dei 18-24 anni).
Infine, quasi la metà (45%) sarebbe disposta a pagare un po’ di più i propri prodotti per finanziare la lotta contro gli sprechi del proprio negozio. Questa convinzione è fortemente sentita dai giovani tra i 18-24 anni (64%), mentre solo il 35% degli over 65 ne è convinto.
Come ridurre lo spreco alimentare?
Alla domanda su quali leve potrebbero essere attivate per ridurre gli sprechi, più di un italiano su due (52%) ha chiesto maggiori sconti sui prodotti vicini alla data di scadenza; questa preoccupazione è condivisa soprattutto dagli over 65 (59%), contro appena il 36% dei 18/24enni. Seguono maggiori informazioni sulle date di scadenza (25%), una migliore offerta di negozi di alimentari vicino a casa (24%) e migliori informazioni su come ridurre gli sprechi alimentari (22%).
Per quanto riguarda le offerte promozionali sui prodotti vicini alla scadenza, gli italiani vogliono vedere le promozioni in un maggior numero di negozi (89%) e su più prodotti (89%).
Anche in questo caso, la segmentazione delle risposte è inaspettata: mentre il 90% delle famiglie che guadagnano meno di 1.000 euro al mese mensili chiede offerte promozionali su più prodotti, la percentuale sale al 93% per le famiglie che guadagnano più di 2.500. La categoria più modesta risulta meno sensibile a questo tipo di offerte: il 40% del campione, infatti, dichiara di non essere interessato (22% per coloro che guadagnano più di 2.500€).