Una recente ricerca condotta da Clarity AI, attiva in piattaforme tecnologiche per i processi della sostenibilità, rivela come ci siano delle discrepanze per un’azienda ogni cinque tra i dati sulle emissioni di gas serra rilasciati nei questionari CDP (Carbon Disclosure Project) e quelli riportati nei propri report di sostenibilità aziendale.
Lo studio, che ha incluso circa 1500 data point da oltre 850 aziende, mostra che nel 10% delle discrepanze la differenza è inferiore del 10%, mentre circa nel 20% dei casi le variazioni nei valori sono superiori al 50%.
La ricerca indica che la verifica esterna è fondamentale per garantire correttezza e affidabilità delle informazioni. Emerge, infatti, che il tasso di discrepanza scende dal 27% per le aziende non verificate al 15% per quelle verificate. Inoltre, le discrepanze sono risultate più diffuse nelle economie emergenti rispetto a Europa e Nord America. Nello specifico, le aziende asiatiche hanno mostrato tassi di discrepanza più elevati (31% rispetto a circa il 14% in Europa e Usa). Queste differenze sono spiegate da errori umani nell’80% dei casi, o dall’uso di metodologie di rendicontazione incoerenti, ad esempio quando le aziende riportano solo le emissioni della propria sede centrale al CDP e le emissioni complete nei propri report.
Categorie: News, Sostenibilità
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