Sono stati pubblicati i dati della terza edizione dell’indagine “Comunicazione, media e turismo”, realizzata dal Centro di Ricerca sulla televisione e gli audiovisivi (CeRTA).
Stando alla ricerca, il 2023 si prospetta un anno molto positivo per il settore turistico nel Paese, per cui si prevedono trend di crescita elevati.
Grazie all’importante patrimonio artistico-culturale, infatti, l’Italia si conferma un brand consolidato e tra le destinazioni più gettonate in Europa: primo per “intenzioni di viaggio” (47% dei viaggiatori) e attrattività (in particolare per i britannici, 54%, e gli americani, 47%).
Dai dati, inoltre, risulta che il 2022 per l’Italia è stato un anno di avvicinamento dei flussi turistici quasi ai livelli pre-pandemia, trainato soprattutto dalla domanda interna, ma anche da una forte accelerazione di quella estera. Basti pensare che le presenze italiane (95%) e straniere (90%) sono state rispettivamente vicine ai livelli del 2019.
Già nel 2022 il saldo positivo della bilancia turistica nazionale è tornato a essere un settore strategico per l’economia nazionale. In prospettiva, il 2023 sarà quindi l’anno del sorpasso sul 2019, visto che l’81% degli intervistati in Italia, Europa e Usa afferma che nell’anno viaggerà come o più del 2022.
All’interno di questo scenario, si fa strada un fattore sempre più centrale nelle scelte di viaggio: la sostenibilità. Per oltre il 70% dei viaggiatori italiani, europei e americani, infatti, il fattore “sostenibilità” sarà decisivo nella scelta della meta per le vacanze.
Il nuovo modo di “viaggiare sostenibile”, però, non è percepito dai viaggiatori solo come attenzione all’ambiente e alla salvaguardia del paesaggio, ma riguarda anche una rinnovata sensibilità per tutti gli aspetti culturali e un’attenzione particolare al sostegno dell’economia locale.
Sulla base della ricerca del CeRTA, il 72% delle scelte dei viaggiatori è influenzata da almeno un criterio di sostenibilità (mezzi di trasporto, destinazioni, strutture ricettive, impatto sull’ambiente e sulla cultura, tradizioni e produzione locale).
Il Ministro del Turismo, Daniela Santanché ha dichiarato: “Più che una mera tendenza, il turismo sostenibile è una vera e propria scelta di viaggio che una quota crescente di persone compie consapevolmente. Naturalmente quando parliamo di sostenibilità non dobbiamo pensare soltanto ai temi dell’ambiente, ma dobbiamo essere attenti anche per quanto riguarda gli aspetti culturali, perché in Italia abbiamo tantissime produzioni artigianali, prodotti enogastronomici a chilometro zero, la tradizione dei borghi e delle città. Dobbiamo anche sempre tener conto della sostenibilità dal punto di vista dell’economia locale, perché è necessario tenere insieme tutte e tre le dimensioni della sostenibilità: ambientale, economica e culturale. Oggi sappiamo che il 70% dei turisti sceglie la sostenibilità e che l’Italia è in testa alle destinazioni, quindi il turismo sostenibile non deve essere un segmento o una nicchia di mercato, nè una moda, ma è un argomento che interessa specifici appassionati. Se prendiamo lo studio condotto da Booking nel 2022, ci renderemo conto che l’Italia sta andando avanti sul fronte della limitazione nella produzione di CO2 nel sistema ricettivo: nel Paese, infatti, gli alberghi hanno raggiunto un potenziale di abbattimento che va al 61%, rispetto a quello degli altri Paesi europei, che è del 47%. Inoltre, abbiamo un 70% di proprietari di appartamenti che concorda su quanto sia importante, anzi fondamentale, la sostenibilità. Guardando i dati per quanto riguarda l’economia circolare, inoltre, l’Italia è al 18,4% sul fronte dell’utilizzo di materiali circolari, mentre la media dei Paesi europei si attesta intorno all’11,7%. Abbiamo anche una vera eccellenza italiana che è quella del riciclo del vetro, grazie a cui abbiamo raggiunto ormai tassi che si avvicinano all’80%, mentre il target europeo al 2030 dovrebbe essere del 75%.”
Prosegue la Santanché: “Cosa facciamo noi come Ministero del Turismo? Abbiamo un fondo per il turismo sostenibile con una dotazione di 25 milioni di euro, per ciascuno degli anni che vanno dal 2024 al 2025, e questo deve servire a potenziare i finanziamenti per la promozione dell’eco-turismo e del turismo sostenibile. Abbiamo OltreTour, con una dotazione di 1,38 miliardi di euro, che è dedicato invece alla riqualificazione delle strutture ricettive sempre in termini di sostenibilità. Per fare degli esempi: sono inclusi gli interventi di riqualificazione energetica e di digitalizzazione. Poi abbiamo il fondo dei fondi, sviluppato con Bei, pari a 500 milioni di euro e rivolto alle imprese turistiche che intendono avviare progetti connessi all’esercizio delle attività turistiche in chiave sostenibile. Inoltre, abbiamo altri 500 milioni che riguardano il progetto Caput Mundi, stanziati per il 2025 in occasione del Giubileo, con cui andremo a finanziare un modello di turismo sostenibile che ha lo scopo di creare un itinerario turistico a Roma, e per i percorsi nazionali più o meno noti, includendo in questo modo anche la formazione e la creazione di nuovi posti di lavoro. In ultimo, abbiamo stanziato un fondo per i piccoli Comuni a vocazione turistica, con una dotazione complessiva di 34 milioni: 10 milioni per il 2023 e 12 milioni per gli anni 2024 e 2025. Ormai, in qualsiasi contesto internazionale, è evidente come la sostenibilità sia una delle tematiche più importanti nonché una delle sfide che il turismo deve affrontare, per far diventare l’Italia protagonista in Europa”.
Categorie: News, Sostenibilità
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