Gruppo CAP, la green utility pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano ha di recente presentato i dati relativi alla sua strategia industriale basata su ricerca, innovazione ed economia circolare, investendo nel triennio 2020-2022 ben 129 milioni di euro (+1,5%) per lo sviluppo sostenibile del territorio.
“Il triennio che ci siamo lasciati alle spalle – commenta Alessandro Russo, amministratore delegato di Gruppo CAP – è stato segnato dalla pandemia, dalla crescita dell’inflazione, dalla crisi energetica e dall’instabilità sui mercati a causa della situazione politica internazionale. La nostra strategia industriale, basata sui principi di Innovazione, Resilienza e Sensibilità espressi nel nostro Piano di Sostenibilità, ci ha permesso di rispondere e spesso anticipare le sfide delle transizioni digitale, energetica ed ecologica che ancora oggi stiamo affrontando. Gli investimenti in economia circolare, ricerca e sviluppo, l’innovazione tecnologica e digitale, l’integrazione dei processi di governance industriale con la sostenibilità sono stati gli elementi che ci hanno consentito di sviluppare una crescita costante in termini economici, e allo stesso tempo di tagliare le emissioni climalteranti, contenere i costi per l’energia e addirittura diventando produttori tanto per l’autoconsumo quanto per contribuire alla rete nazionale”.
Il 2022 conferma il trend di crescita costante iniziato fin dal 2014, frutto di una strategia che già nel 2019, con l’adozione del Piano di Sostenibilità, identificava precisi obiettivi di ampio respiro da perseguire in un orizzonte temporale che guarda al 2033 attraverso una serie di investimenti strategici che hanno fatto di CAP uno dei protagonisti dello sviluppo dell’economia circolare in Italia.
Nel triennio appena concluso, Gruppo CAP insieme a Città metropolitana di Milano ha sviluppato un ambizioso progetto quadro, denominato “Città metropolitana Spugna”, volto a realizzare 90 progetti di drenaggio urbano sostenibile in 32 Comuni: interventi di riqualificazione per prevenire allagamenti, contrastare l’erosione del suolo e gli effetti del cambiamento climatico su tutto l’hinterland milanese.
Insieme ad ATO, la green utility pubblica ha ottenuto un finanziamento per lo sviluppo di progetti per migliorare la rete idrica e minimizzare le perdite adottando tecnologie sempre più innovative, potenziando gli strumenti di monitoraggio e sviluppando strumenti di modellizzazione per la manutenzione e la pianificazione predittiva per 133 Comuni. Sarà, inoltre, possibile sostituire 18 km di rete, che si aggiungono ai 46 pianificati nel periodo 2020-2023, con un importante ricaduta sull’ambiente in termini di risparmio energetico e di riduzione di CO2 (e quindi di costi per i cittadini).
Sempre nell’arco degli ultimi tre anni, Gruppo CAP ha avviato una revisione dei criteri di selezione delle aziende partner nell’ambito dei propri appalti, in primo luogo adottando una serie di misure straordinarie a sostegno delle imprese che si sono trovate prima a fronteggiare gli effetti della pandemia e poi quelli della crisi energetica, e anticipando anche analoghi interventi governativi.
CAP, infatti, ha trasformato il proprio sistema per la selezione e l’ingaggio dei possibili fornitori (Vendor Rating), in uno strumento strategico per coinvolgere le imprese partner nella tutela della risorsa idrica e del territorio, nel contrasto al cambiamento climatico, nella riduzione degli sprechi, facilitando e favorendo l’integrazione nel mondo del lavoro, promuovendo la parità di genere, incentivando politiche di welfare aziendale, e supportando la ricerca e l’innovazione tecnologica, coerentemente con la propria strategia industriale.