PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) ha presentato il proprio Rapporto annuale sulla certificazione della superficie forestale gestita in maniera sostenibile nel Paese.
Secondo i dati, nel 2022 si è passati dagli 892.609,63 ettari del 2021 ai 925.609,96 (di cui 8.554,55 di pioppeti e 54,91 di piantagioni) con un incremento di 33.000 ettari (+3,7%).
Attualmente sono 14 le regioni che hanno almeno una foresta certificata, con il Trentino Alto Adige che conferma la superficie più vasta, con ben 556.147,9 ettari.
“L’aumento dei costi dell’energia e delle difficoltà di approvvigionamento dovute prima alla pandemia e poi alla guerra in Ucraina, hanno creato attenzione all’ambiente naturale bosco e al prodotto naturale legno: la certificazione in Italia cresce, dimostrando l’interesse anche da parte delle aziende a scegliere di dare garanzie sul materiale di origine forestale. Inoltre, nonostante la sospensione delle importazioni da Russia e Bielorussia avvenuta nell’ultimo anno (sono 30 milioni gli ettari certificati PEFC in Russia e Bielorussia che non possono attualmente fornire materiale certificato perché dichiarato legname di guerra e quindi ‘fonte controversa’), il sistema PEFC si conferma come lo standard con la maggiore superficie forestale certificata al mondo.
Le regioni con più certificazioni
A livello territoriale, dopo il Trentino Alto-Adige si posiziona il Friuli Venezia Giulia con 95.163,98 ettari di superficie forestale certificata, seguito dal Veneto con 76.294,005 ettari.
Tra le regioni in crescita spiccano l’Emilia Romagna e la Toscana, che hanno registrato un salto in avanti con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano; quest’ultimo, infatti, ha ottenuto la certificazione per la gestione forestale sostenibile e responsabile. Sempre in Toscana, l’Unione dei Comuni Montani del Casentino ha certificato 5.764,57 ettari.
Nelle Marche, invece, sono stati certificati 9.208,25 ettari di boschi nell’ambito del progetto “CO2 S.Fo.Ma. Marche”: in questo caso si è anche osservato un incremento medio di 2,96 ton di CO2/ha/anno rispetto alla non gestione, con l’obiettivo di valorizzare la capacità del bosco di stoccare il carbonio e aprire allo scambio di “crediti di sostenibilità” verso partner, aziende e stakeholder intenzionati a compensare le proprie emissioni climalteranti.
Crescono le aziende certificate e i servizi ecosistemici
La certificazione di “Catene di Custodia”, nel corso dell’anno, è stata ottenuta da 104 nuove aziende (il 46% delle quali è entrata in certificazioni di gruppo), segnando un +3,4% netto: si passa, quindi, dalle 1.278 aziende certificate CoC del 2021 alle 1.327 del 2022.
Si registrano incrementi in tutte le categorie produttive, ma in particolare PEFC Italia segnala i risultati di carta per imballaggi (19 aziende con un incremento del 41,3%), pallet (19 aziende, +27,5%) e imballaggi in legno (19 aziende, +21,6%); seguono tipografie e industrie grafiche, laminati e pannelli.
I Servizi Ecosistemici possono essere definiti come i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano, a partire dalla capacità di assorbire CO2, contrastando il cambiamento climatico ma anche il rischio idrogeologico, la tutela della biodiversità ecc.
A crescere, a seguito della pubblicazione dello Standard dei Servizi Ecosistemici PEFC del 2021, è anche la richiesta di questa tipologia di servizi, tra cui turismo, biodiversità e soprattutto cattura del carbonio, valorizzati in boschi e piantagioni certificati.
Grazie a questa certificazione, i gestori forestali possono valorizzare, garantire e comunicare ulteriormente questi benefici aggiuntivi incrementati dalla gestione attiva delle risorse forestali nonché aprirsi al mercato dei Crediti di Sostenibilità.
In particolare, nel 2022 il mercato dei servizi ecosistemici ha festeggiato la prima filiera interamente certificata con il Consorzio dei Boschi Carnici (Friuli Venezia Giulia) che non solo ha certificato il servizio ecosistemico dell’assorbimento e stoccaggio o non emissione del carbonio, ma è anche tra le prime realtà a dare il via a una filiera certificata dei servizi ecosistemici grazie alla convenzione siglata con le cartiere Burgo, certificata per la tracciabilità della filiera forestale (Catena di Custodia PEFC) dal 2007.
Il Consorzio Forestale dell’Amiata (GR), che nel 2003 è stata la prima realtà certificata PEFC in Italia, negli scorsi mesi ha invece ricevuto la prima certificazione dei servizi ecosistemi relativa al benessere forestale (“forest bathing”).
La certificazione dello standard del Carbonio è stata ottenuta anche dalla Comunalia di Valdena Santa Maria, che fa parte della certificazione di gestione forestale del Consorzio Comunalie Parmensi, in Emilia Romagna. I “crediti di sostenibilità” sono stati tutti prenotati dalla Società Benefit “Ri-Generiamo”, la quale porta avanti attività e progetti nel settore ambientale e sociale in tutt’Italia.