È stato siglato un nuovo accordo di collaborazione biennale tra ENEA e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Lo scopo è quello di rilanciare le attività della Piattaforma Italiana del Fosforo, che riunisce tutti i soggetti portatori di interesse della catena di valore del fosforo.
Nel 2019 il Ministero ha promosso la nascita della Piattaforma, gestita da Enea in collaborazione con la Direzione Generale Economia Circolare del MASE, tra le cui finalità c’è il raggiungimento dell’autosufficienza del ciclo del fosforo su base nazionale e il coordinamento con le politiche europee, attraverso lo sviluppo di un modello di economia circolare.
Vi partecipano più di 60 organizzazioni aderenti, tra cui realtà della ricerca, istituzioni pubbliche e private, aziende e terzo settore.
Il fosforo è considerato una materia prima critica per l’Europa, a causa della dipendenza dalle importazioni da Paesi extra europei (84% per la roccia fosfatica e 100% per il fosforo elementare) e del basso tasso di riciclo da prodotti a fine vita (17% per la roccia fosfatica e nullo per il fosforo elementare).
Tuttavia, si tratta di una risorsa essenziale per la vita, non rinnovabile e non sostituibile, che trova un largo impiego in molti mercati.
La quasi totalità del fosforo elementare viene impiegato nell’industria chimica per la produzione di fertilizzanti per l’agricoltura (82%) e in via residuale nel settore della metallurgia (5%) e in quello dell’elettronica (5%).