Petronas Lubricants International (PLI) ha pubblicato i risultati del nuovo report europeo che porta alla luce il divario esistente tra la consapevolezza e il comportamento dei consumatori quando si tratta di scegliere veicoli più sostenibili.
L’80% degli automobilisti, infatti, dichiara di voler contribuire a un’industria automotive più green, ma oltre un terzo (38%) non sembra disposto a pagare di più per acquistare prodotti alternativi.
La ricerca è stata condotta su un campione di 7.000 consumatori in sei Paesi e ha rilevato che gli intervistati di Italia, Spagna, Polonia e Francia sono propensi a pagare una piccola percentuale in più (dall’11 al 20%) per prodotti che favoriscono una mobilità più sostenibile, diversamente dalla Gran Bretagna, che è il Paese meno disposto ad accettare un sovrapprezzo.
Ulteriori differenze si riscontrano a livello generazionale: il 46% della Generazione Z è disposto a pagare l’11-20% in più, ma la maggioranza degli over 55 sostiene che i prezzi non dovrebbero cambiare (62%).
La consapevolezza sui fattori chiave che possono incidere sull’impronta di carbonio di un veicolo si attesta a un buon livello; tuttavia, si rischia di trascurarne alcuni al fine di risparmiare nel breve periodo.
I cinque principali fattori che si ritiene abbiano un impatto sono:
- utilizzo del giusto carburante (77%);
- età dell’auto (75%);
- abitudini di guida (73%);
- manutenzione dell’auto (72%);
- lubrificanti (71%).
Accanto a questi elementi, si riscontra anche un gap relativo alla conoscenza delle azioni che si possono intraprendere.
In media, il 12% degli europei non sa cosa si potrebbe fare per ridurre l’impronta di carbonio della propria auto; ciò evidenzia l’opportunità, per i leader del settore, di tracciare una chiara roadmap che consenta agli automobilisti di compiere scelte più consapevoli.
Non è solo questione di carburante, poiché ci sono altri elementi da considerare, come la scelta dei lubrificanti utilizzati: i fluidi più performanti possono consentire di ottenere un risparmio sui consumi del 3% e di ottimizzare l’efficienza termica, con conseguenti vantaggi economici generali e migliori prestazioni del veicolo.
Anche l’imballaggio dei prodotti, come la scelta di bag-in-box o di taniche in plastica riciclata, può fare la differenza.
Il 40% degli intervistati, inoltre, ritiene che il settore automotive potrebbe impegnarsi di più per rendere i veicoli più sostenibili.
Si tratta di un obiettivo che molti Paesi si sono posti per ridurre le emissioni di CO2, ma l’83% del campione auspica che anche le aziende facciano di più per contribuire a questo risultato.
I costi rappresentano un ostacolo significativo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità: il 42% del campione, infatti, ritiene che i prezzi debbano essere abbassati e che si possa offrire una scelta più adeguata alle diverse esigenze degli automobilisti (31%).