A circa nove mesi di distanza dalla firma del protocollo di intesa tra Elior Ristorazione e Gruppo Hera, arrivano i primi risultati: raccogliendo 5,38 tonnellate di oli vegetali esausti provenienti dalle prime 52 cucine gestite da Elior su cui è stato avviato il progetto di economia circolare, sono stati prodotti 6.263 litri di biocarburante idrogenato consentendo un risparmio annuale di 5,25 Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP), pari a circa 17,25 tonnellate di CO2, non immesse in atmosfera.
Il biocarburante prodotto potrebbe essere utilizzato per alimentare autovetture a ciclo diesel di media cilindrata con una percorrenza complessiva di circa 100.200 km.
Attraverso un virtuoso processo di economia circolare, gli oli vegetali esausti diventano un’importante risorsa: l’olio raccolto viene trasferito in un impianto di prima lavorazione per essere poi mandato alla bioraffineria Eni a Porto Marghera dove avviene la trasformazione in biocarburante idrogenato (HVO) poi miscelato al 15% nel gasolio e distribuito alle stazioni di servizio Eni nel prodotto Eni Diesel+.
Il progetto, avviato a luglio sulle prime 52 cucine, sarà esteso ad oltre 170 punti Elior; si stima così di poter raggiungere un quantitativo complessivo di olio raccolto pari a circa 25 tonnellate, corrispondenti a circa 29.000 litri di biocarburante idrogenato Eni.
“Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti mediante questa collaborazione con Hera – afferma Rosario Ambrosino, CEO di Elior – che ci ha permesso di attivare una filiera circolare degli OVE. La sostenibilità è al centro della nostra strategia d’impresa dove ogni fase della nostra attività è pensata in un’ottica di economia circolare. I risultati raggiunti hanno davvero superato le aspettative. Infatti, oltre alla riduzione delle emissioni climalteranti, la corretta gestione degli oli vegetali esausti fa sì che si eviti uno smaltimento improprio degli oli nell’ambiente. Si stima, difatti, che 1 kg di olio possa distribuirsi su una superficie di 1.000 mq di acque superficiali”.
Ad assicurare la sostenibilità e la trasparenza del percorso, c’è una filiera certificata da un ente terzo, come previsto dallo schema europeo ISCC (International Sustainability & Carbon Certification). Tale certificazione attesta che il processo gestito da Hera, in tutte le sue fasi (dalla raccolta territoriale al pretrattamento, fino alla produzione del biocarburante), riduca le emissioni di gas serra di oltre l’80% rispetto alla produzione di gasolio da fonti fossili.