Economia circolare, riciclo e sostenibilità hanno tante accezioni. Una può anche riguardare il “reinventarsi” nel senso di dare nuova vita. E non deve stupire se ciò non riguarda un bene che ha concluso il proprio ciclo di vita bensì un luogo, un paese. È questo il caso di Isola del Liri in provincia di Frosinone, una città della Ciociaria con un grande e lungimirante passato.
Qui, infatti, nacque una fiorente industria, complice le naturali cascatelle presenti nel centro del paese, che furono viste come una opportunità da sfruttare per generare energia idroelettrica.
Nel giro di pochi anni, Isola del Liri si trasformò quindi da centro rurale a polo industriale di prim’ordire, con cartiere, feltrifici, lanifici, ecc. che sorsero dovunque nel paese modificandone non solo l’aspetto urbano, ma anche il tessuto sociale. Isola del Liri fu internazionalmente conosciuta come la Manchester d’Italia, i suoi prodotti esportati in tutto il mondo.
All’epoca nella cittadina funzionavano ben 7 centrali idroelettriche di proprietà privata che vedevano parte dell’energia prodotta al Comune x l’illuminazione pubblica! Qui le industrie erano dotate di asili aziendali e spacci per gli operai a costi calmierati. Insomma, un esempio virtuoso per i tempi ma anche per oggi. Negli anni del secondo dopoguerra, però, tagliata fuori dalle grandi vie di comunicazione e con le industrie incapaci di fare sistema, Isola del Liri si avviò verso un inesorabile declino.
Attualmente, però, grazie a una grande volontà e al “ben fare” di alcuni abitanti e all’attività della Pro Loco, tra cui il vice presidente, Riziero Capuano, si sta adoperando per trasformare Isola del Liri da cittadina a ex vocazione industriale a meta di attrazione turistica, per evitare che il luogo si spopoli e che case e fabbriche diventino macerie. Reinventarsi, quindi, riciclarsi, trasformando ex fabbriche in luoghi di aggregazione, nella speranza che anche le mini centrali idroelettriche tornino a funzionare, riattivando quindi con criteri moderni i vecchi impianti ora dismessi. E’ infatti la fonte idroelettrica che fornisce quasi la metà (il 40% circa) dell’energia da fonti rinnovabili prodotta in Italia.