Il CIC (Consorzio Italiano Compostatori) rinnova l’appello per il reintegro della sostanza organica nel suolo tramite l’uso di compost derivato dal riciclo dei rifiuti organici e dei fanghi di depurazione e per l’adozione di un sistema di Carbon Credits anche per coloro che restituiscono sostanza organica nel terreno, rendendolo più sano.
Il suolo è una risorsa ambientale strategica da tutelare e il settore del biowaste gioca un ruolo cruciale.
Ogni anno in Italia sono oltre 7 milioni le tonnellate di rifiuti organici che vengono raccolte e avviate agli impianti di compostaggio, producendo circa 2,2 milioni di tonnellate di compost di alta qualità. Trattandosi di un fertilizzante organico, questo compost, restituito alla terra, contribuisce al suo nutrimento e alla decarbonizzazione.
Il corretto utilizzo del compost può infatti aiutare a contrastare il cambiamento climatico, permettendo di rimuovere il carbonio dall’atmosfera e riportandolo al suolo, cui appartiene.
Proprio per questo, il CIC chiede che all’interno del piano strategico della PAC nazionale siano previsti interventi economici per finanziare misure di sostegno volte al reintegro della sostanza organica nel terreno mediante l’utilizzo degli ammendanti compostati (derivanti dal riciclo dei fanghi di depurazione e dei rifiuti organici) prodotti in accordo con adeguati sistemi di garanzia e di assicurazione della qualità.
Allo stesso tempo, il CIC sottolinea la proposta di individuare il compost quale matrice organica rinnovabile che, utilizzata nelle pratiche colturali convenzionali, possa entrare negli schemi di Carbon Credits che si stanno sperimentando con grande successo in diverse parti del mondo.