Il consorzio italiano Pool Ambiente, in collaborazione con l’UNI (Ente Italiano di Normazione), ha sviluppato “Ambiente Protetto”, un’innovativa certificazione che punta a ridurre i casi e gli effetti del danno ambientale.
Oggi le aziende europee, ad eccezione di quelle tedesche, ignorano o sottovalutano la prevenzione del danno ambientale: solo l’1,7%, infatti, ha attivato una polizza sul rischio ambientale, impegnandosi concretamente per il ripristino dei danni provocati agli ecosistemi naturali.
La Certificazione “Ambiente Protetto”, sviluppata in Italia, è uno strumento che ha, tra gli obiettivi principali, quello di ridurre drasticamente (-73%), portandoli quasi a zero, il numero di casi di danno ambientale, spingendo le aziende di ogni settore e dimensione, ad attuare misure di prevenzione e protezione che abbiano il miglior rapporto costi-benefici ed incoraggiandole a dotarsi di assicurazioni per la copertura contro i rischi ambientali per poterli così gestire in maniera più efficace.
L’analisi dei tecnici del Pool Ambiente si è concentrata sui 1.031 casi di danno all’ambiente gestiti negli ultimi 20 anni, tutti casi nei quali un’azienda ha causato un danno alle risorse naturali.
Le cause principali di questi danni sono state: mancanza di controlli e manutenzione di impianti e attrezzature (55%), errori umani (20%) e vandalismo (7%).
Inserendo e confrontando tutti i dati all’interno del database dei sinistri si è scoperto che oltre il 73% dei casi di danno ambientale avrebbe potuto essere evitato se le aziende avessero avuto la certificazione Uni Ambiente Protetto, risparmiando ben 104 dei 140 milioni di euro spesi per riparare al danno prodotto.