Nel biennio 2020-22, il Termovalorizzatore di Trieste (controllato dal Gruppo Hera) è andato incontro a un importante rinnovamento. La struttura ha subito, infatti, una serie di interventi volti ad aumentare l’efficienza e la sicurezza, culminati in un’operazione sulle linee di produzione.
Il Termovalorizzatore dispone di 3 linee di combustione: la linea centrale (linea 2), è stata sottoposta a una completa ricostruzione, demolendo quanto preesistente e sostituendo integralmente i macchinari. L’intervento ha richiesto notevole accuratezza, considerando che le due linee laterali (1 e 3), erano normalmente in funzione.
Il potenziamento della linea 3 ha permesso l’inserimento di una nuova turbina, con la quale sfruttare interamente il vapore prodotto dalle linee di combustione, raggiungendo una potenza di 18,6 MW, sufficiente per generare 145 GWh di elettricità ogni anno.
L’impianto rinnovato sarà capace di produrre sufficiente elettricità per approvvigionare 180.000 persone, 15.000 in più prima del revamping della linea 3.
Considerando la popolazione della città di Trieste, il “nuovo” Termovalorizzatore giocherà un ruolo strategico per il territorio: si tratta di energia rinnovabile al 51%, generata a km zero da fonte non fossile, un elemento non solo di valore ambientale, quanto di autonomia energetica.
Tra gli interventi occorre ricordare la manutenzione straordinaria del sistema di depurazione fumi, i nuovi silos di stoccaggio delle ceneri leggere della combustione, da dove vengono poi caricate sugli automezzi e il nuovo parcheggio coperto nell’area antistante.
L’impianto, allo stato attuale, ha livelli di emissioni inquinanti pari al 20% di quanto ammesso per legge, dunque con un livello di sicurezza inferiore dell’80% rispetto ai limiti consentiti.