Nel settore dei raee professionali solo il 5-10% dell’immesso sul mercato viene raccolto e riciclato dai sistemi ufficiali dei produttori: la gestione di questa tipologia di rifiuti, infatti, è spesso svolta da operatori del libero mercato, ovvero soggetti informali i cui metodi di raccolta, trattamento e recupero non sono tracciati o rendicontati.
La conseguenza è l’insorgere di un’organizzazione frammentata, con entità di piccole e medie dimensioni, dove si nascondono pratiche ai limiti della normativa ed export non controllato.
Per questo motivo, nel 2020 Erion Professional ha implementato “Exceed”, il primo programma di raccolta e riciclo dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche Professionali che promuove un approccio differente ai vecchi modelli di gestione della compliance B2B.
Exceed mette a disposizione dei Produttori e del loro network diversi servizi personalizzati: dalla formazione ambientale a un’APP per gestire il ritiro gratuito dei raee, dalla semplificazione della gestione documentale a un call center dedicato per supporto e consulenza.
“L’Unione Europea chiede un obiettivo di raccolta del 65% tra RAEE domestici e RAEE Professionali, rispetto all’immesso sul mercato nei tre anni precedenti. Oggi, registriamo un gap superiore al 50%. Un divario sul quale il settore dei RAEE professionali deve intervenire, soprattutto perché il tasso di raccolta è irrilevante rispetto a quello dei rifiuti domestici”, afferma Daniela Valterio, Presidente di Erion Professional.
Erion Professional ha esteso l’iniziativa, fino ad adesso attiva per le industrie specifiche della climatizzazione (Exceed Clima) e delle apparecchiature Ho.Re.Ca. (Exceed Food), anche al settore delle stampanti destinate al mondo del business.
Exceed Printing, fortemente voluto dai Produttori del ‘comparto stampanti’ del Consorzio, mira quindi a intervenire in maniera proattiva nella gestione di questi rifiuti, innalzando la quota di raccolta dei sistemi collettivi organizzati dai Produttori, gli unici in grado di garantirne gli elevati obiettivi di recupero.
Lo studio “Quantificazione dei flussi di RAEE nel settore delle stampanti professionali” ha evidenziato che il fenomeno dei flussi paralleli colpisce particolarmente il settore delle stampanti professionali che, a differenza di altre tipologie, hanno un primo ciclo di vita relativamente breve (circa 3/4 anni) divenendo poi merce appetibile per mercati terzi.
Su 500.000 pezzi immessi sul mercato ogni anno, infatti, complessivamente ne vengono gestiti in Italia solo il 44% (circa 220.0000 pezzi). Di questi però, solo il 5-10% entra nel canale ufficiale, l’unico in grado di operare secondo i principi dell’economia circolare, garantendo gli obiettivi di recupero e riciclo e favorendo il re-inserimento delle materie prime seconde in nuovi cicli produttivi; un altro 44% viene esportato o come raee (circa il 7%) o come bene ancora funzionante da destinare al mercato dell’usato (37%), tipicamente in aree del Secondo e Terzo Mondo, sfuggendo alla tracciatura dei flussi. Un altro 10% (50.000 pezzi) viene lasciato in magazzino, comportamento riscontrato soprattutto dalla pubblica amministrazione; infine, il restante 2% viene donato alle ONLUS.
Dall’analisi, inoltre, emergono i principali aspetti critici legati al trattamento a fine vita:
- difficoltà di gestione degli aspetti burocratici (molti step di processo spesso considerati difficoltosi e complessi);
- elevati costi legati alla gestione dello smaltimento;
- complessità di recupero dei componenti dovuto al design del prodotto.
Per la loro progettazione, infatti, le stampanti richiedono particolari procedure di trattamento, che hanno implicazioni sia sui costi di stoccaggio, sia di logistica. L’estrazione dei toner, per esempio, è considerata spesso una pratica onerosa (a causa dei processi di macinazione del rifiuto e della successiva selezione delle materie) e questo spinge alcuni a smaltire le macchine in maniera più sommaria ed economica.
“È evidente la necessità di un maggiore controllo sui movimenti transfrontalieri di raee, sia affinché tali flussi possano concorrere alla contabilità inerente ai target di raccolta imposti dal legislatore, sia allo scopo di intercettare quei movimenti oltre frontiera che sono irregolari e che concorrono al dumping internazionale”, afferma Luciano Teli, Direttore Generale di Erion Professional.