Gli inquinanti organici persistenti (POPs – Persistent Organic Pollutants) sono composti organici scarsamente biodegradabili, tossici e capaci di accumularsi nei tessuti umani e degli animali. Questi si diffondono anche a grande distanza dalla fonte di emissione, soprattutto per via atmosferica e attraverso la catena alimentare, provocando danni alla salute umana e all’ambiente.
Per questo motivo il Parlamento italiano ha approvato con la Legge n.93/2022 la ratifica e l’esecuzione della Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti.
Aderendo alla Convenzione di Stoccolma, gli Stati si impegnano a ridurre al minimo le emissioni in atmosfera dei POPs, intenzionali e non intenzionali, e i loro rilasci nelle acque e nei suoli, mediante una serie di azioni che vanno dal divieto di produzione e uso, al divieto di esportazione/importazione, con particolare riferimento alle sostanze elencate negli allegati A e B della Convenzione.
Inoltre, le Parti della Convenzione si impegnano a monitorare e ridurre progressivamente le emissioni non intenzionali dei POPs che si generano nei processi di combustione di attività industriali e civili, tra cui diossine, furani, bifenili policlorurati, naftaleni, bifenili policlorurati, esaclorobenzene, esaclorobutadiene e pentaclorobenzene.
Entro due anni dalla data di entrata in vigore della legge, il MiTE, avvalendosi del supporto tecnico-scientifico dell’Ispra, adotterà un Piano d’azione nazionale volto proprio alla riduzione delle emissioni di POPs.
Oltre a fungere da autorità nazionale competente e da punto di contatto per lo scambio delle informazioni con gli altri Paesi e il Segretariato della Convenzione, il MiTE promuoverà iniziative volte a favorire la sensibilizzazione e la diffusione delle informazioni sui POPs, sviluppando metodologie per la stima delle quantità annuali di POPs emesse o rilasciate annualmente nell’ambiente.