MINNI, il sistema Enea di analisi e previsione dell’inquinamento atmosferico, entra a far parte del consorzio Copernicus Atmospheric Monitoring Service, gestito dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) per conto della Commissione Europea.
Diventano, così, ufficialmente 11 i modelli che monitoreranno la qualità dell’aria in Europa: sarà quindi possibile ridurre l’incertezza nei valori di inquinamento calcolati dall’insieme dei modelli. Inoltre, nel caso di problemi di esecuzione della previsione quotidiana da parte di uno o due modelli di calcolo, l’ensemble risultante dall’elaborazione degli altri membri rimane ancora statisticamente solido.
“Si tratta di un miglioramento ad ampio raggio – sottolinea Mario Adani, responsabile Enea nel consorzio CAMS2_40 – in quanto il Sud dell’Europa sarà finalmente rappresentato all’interno del consorzio con un modello italiano e uno spagnolo. Questo significa una maggiore sensibilità verso le problematiche tipicamente ‘mediterranee’ della qualità dell’aria, come gli alti livelli di ozono in estate, l’hotspot della Pianura Padana e l’ingresso delle sabbie sahariane”.
Il consorzio CAMS immette 350 milioni di rilevazioni ogni 12 ore per un totale di 1,4 Tb di nuovi dati prodotti ogni giorno, mentre sono 100 milioni le persone che visualizzano queste informazioni sulla qualità dell’aria tra aziende, enti pubblici, ricercatori e cittadini.
Il modello italiano MINNI, come gli altri dieci modelli regionali di qualità dell’aria, esegue analisi quotidiane degli inquinanti atmosferici (tra cui NOx, O3, PM10 e PM2.5) e fornisce previsioni giornaliere a 4 giorni delle principali concentrazioni di gas e particolati negli strati più bassi dell’atmosfera. Inoltre, la risoluzione orizzontale, che va da 10 a 20 km circa, consente di monitorare e prevedere i livelli di inquinamento e la composizione atmosferica su scala regionale.
MINNI è basato sul modello di chimica e trasporto ‘FARM’ ed esegue le previsioni quotidiane di inquinamento su CRESCO, il supercalcolatore dell’Enea presso il Centro Ricerche di Portici (NA), che offre un supporto fondamentale per la velocità e la stabilità delle simulazioni modellistiche.
“Le osservazioni, sia dai satelliti che da terra, possono fornire un’istantanea della qualità dell’aria – conclude Adani – ma non hanno una reale capacità predittiva. Il consorzio Copernicus, invece, combina modelli dell’atmosfera computerizzati e all’avanguardia, come quelli utilizzati per le previsioni meteorologiche giornaliere, con osservazioni satellitari e non satellitari e i dati sulle emissioni inquinanti, fornendo previsioni giornaliere sulla composizione dell’aria in tutto il mondo. Questa combinazione di milioni di osservazioni quotidiane con il potere predittivo dei modelli atmosferici è la vera forza di CAMS, a cui contribuirà da ora in poi anche il modello italiano, che è entrato ufficialmente nel Consorzio europeo dopo un periodo di prova durato tre anni, dal 2019 al 2021″.