È stato avviato a Milano, nel quartiere multietnico “NoLo”, il progetto “Un Sacco Et(N)Ico” volto a potenziare la cultura della raccolta differenziata in città.
L’iniziativa nasce per sensibilizzare le diverse realtà di ristorazione etnica a una migliore qualità della raccolta differenziata, oltre a favorire la graduale eliminazione delle plastiche monouso ancora largamente utilizzate per l’asporto e la consegna di cibo a domicilio. Allo scopo, infatti, grazie a questa campagna saranno comunicate ai ristoranti etnici le novità introdotte dalla direttiva europea SUP (Single Use Plastics) sul divieto graduale di utilizzo di plastiche monouso non compostabili, quali posate, piatti, cannucce, palettine da caffè, contenitori per alimenti e bevande in polistirene espanso.
Le attività coinvolte riceveranno i vari materiali informativi, quali le linee guida di Amsa per la raccolta differenziata, la brochure del progetto con i riferimenti principali e i poster esplicativi (tradotti nella lingua madre dell’esercente (cinese, arabo, turco, spagnolo e urdu).
Gli operatori che hanno aderito al progetto, dopo la prima fase di contatto, saranno coinvolti in due ulteriori incontri con il personale di Amsa: il primo per chiarire gli eventuali dubbi sulle procedure di differenziazione dei rifiuti e per fornire informazioni sui prodotti in plastica monouso utilizzati e il secondo, a distanza di qualche mese, per valutare i risultati dell’intervento, sia sulla qualità della differenziata che sul grado di sostituzione dei prodotti in plastica monouso non più a norma. Ciascun esercente coinvolto, inoltre, riceverà in omaggio circa 1.000 food bag compostabili da testare.
Il progetto, finanziato da Fondazione Cariplo e Novamont, si svolge contemporaneamente su tre città (Bergamo, Brescia e Milano) e coinvolge complessivamente 340 attività di ristorazione (200 a Milano, 65 a Bergamo e 75 a Brescia), due realtà locali esperte di mediazione linguistico-culturale.