Negli ultimi cinque anni, la filiera cartaria italiana ha dato prova di resilienza assorbendo gli effetti del blocco alle importazioni di maceri in Cina e del covid. Oggi, però, il comparto è nuovamente sotto pressione a causa dell’instabilità dei mercati internazionali e dell’aumento dei costi energetici.
Quali sono le risorse, i fattori critici su cui intervenire e le tendenze da cogliere?
Il macero, risorsa strategica per lo sviluppo di un’economia circolare sempre più interconnessa tra Italia ed Europa, è stato al centro di un dibattito che ha coinvolto Comieco, la Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento Europeo, l’European Paper Recycling Council, Conai e il Ministero della Transizione Ecologica.
In termini di risultati, oggi la filiera italiana produce poco meno di 7 milioni di tonnellate annue di carta da macero, materia prima seconda assorbita principalmente dalle cartiere italiane ma molto apprezzata all’estero per la sua qualità.
Lo studio “La carta da macero nel contesto internazionale: tendenze attuali e future alla luce dei più importanti shock subiti dal mercato”, realizzato dal Gruppo di ricerca sulla sostenibilità (SuM) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, restituisce l’immagine di un settore capace di adattarsi velocemente alle sfide del mercato.
Tale resilienza è messa in evidenza dalla reazione avuta dalla filiera in occasione degli ultimi due scossoni che avrebbero potuto mettere in crisi l’intero ciclo del riciclo: la chiusura del mercato cinese alle importazioni di rifiuti e lo scoppio della pandemia da covid.
Le difficoltà e la resilienza del comparto
L’introduzione da parte del governo cinese di misure fortemente restrittive alle importazioni di rifiuti (agosto 2017) ha infatti provocato in tutta Europa un crollo nelle quotazioni dei maceri per eccesso di offerta e, sul fronte della produzione, lo stop cinese ha comportato un generale indebolimento dell’industria cartaria europea.
La filiera italiana, però, è riuscita a fronteggiare la situazione grazie all’apertura di tre nuove cartiere e al conseguente trasferimento di quote di macero dall’export al mercato interno e un netto incremento nell’impiego di carta da macero come materia prima.
Anche per quanto riguarda la pandemia, inoltre, la filiera cartaria italiana ha risposto in maniera positiva: a un ridimensionamento della produzione complessiva italiana di circa 400.000 tonnellate nel 2020, il settore ha registrato un incremento di carte per uso domestico/igienico-sanitario e di carte e cartoni per imballaggio. Tali accrescimenti hanno soddisfatto l’impennata della domanda dovuta alla situazione sanitaria e all’esplosione degli acquisti online, cresciuti in Italia del 17% nel solo 2021. Dal 2019 al 2020, inoltre, il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici è passato dal 72 al 73,9% in Europa ed è superiore all’85% in Italia.
Nonostante i risultati positivi, le difficoltà affrontate dalla filiera cartaria negli ultimi anni evidenziano l’esistenza di criticità esterne, legate a un’instabilità di fondo del mercato. La tutela di un settore strategico come quello del recupero e riciclo della carta da macero passa necessariamente da interventi sul costo energetico che supportino il potenziamento della capacità produttiva interna, dalla continuità di investimenti in nuove applicazioni per l’uso del macero, fino allo sviluppo di soluzioni impiantistiche innovative sia nella fase di trattamento della raccolta che in cartiera che consentano anche una gestione efficiente degli scarti, senza trascurare la diversificazione delle modalità di trasporto e l’utilizzo di fonti energetiche alternative.
Il futuro del macero
Il settore ripone grandi aspettative nel PNNR, che prevede lo stanziamento di 1,5 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi impianti e l’ammodernamento di quelli esistenti, oltre a 600 milioni per l’implementazione dei “progetti faro di economia circolare”, di cui 150 milioni di euro destinati alla filiera di carta e cartone.
Dal buon uso di tali fondi dipende sicuramente il futuro di una risorsa strategica come quella del macero; studi di settore, infatti, stimano che la domanda mondiale di carta da macero sia destinata ad aumentare a un tasso di crescita annuo del 2,7% almeno fino al 2025, dovuto alla richiesta di imballaggi ecosostenibili da parte degli e-commerce e all’espansione del delivery.