Secondo il Rapporto Annuale del PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification scheme), l’ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, in Italia è aumentata la superficie forestale gestita in maniera sostenibile: il 2021, infatti, si è chiuso con 892.609,63 ettari certificati, con un incremento di circa 3.600 ettari rispetto all’anno precedente.
A livello territoriale, il 2021 ha visto l’entrata della certificazione in due nuove regioni (Liguria e Calabria), portando così a 14 il numero di regioni e Province Autonome.
Il Trentino Alto-Adige si conferma capofila, in quanto regione con la superficie forestale certificata più estesa con 556.147,9 ettari; al secondo posto, invece, si posiziona il Friuli Venezia Giulia (95.163,78 ettari) e al terzo posto il Veneto (74.410,95). A seguire ci sono le superfici forestali certificate di Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Basilicata, Emilia Romagna, Umbria e Marche, e le prime certificazioni ottenute nel 2021 in Liguria e Calabria.
Tra le regioni particolarmente in crescita spicca il Lazio, con la certificazione per la Gestione Forestale Sostenibile degli oltre 6.000 ettari della Tenuta Presidenziale di Castelporziano, una delle tre residenze istituzionali del Presidente della Repubblica italiana: l’area è riconosciuta come un’oasi che custodisce delicati ecosistemi forestali caratterizzati da una considerevole varietà floristica (circa 1.000 specie) e faunistica (oltre 3.000 specie).
Nella regione, inoltre, sono arrivate a compimento la certificazione del Gruppo “Monti Cimini e Altri Comprensori Forestali del Lazio”, promossa da Findus, e del Comune di Rocca di Papa (RM), con il supporto di Carte d’Or (Algida): due progetti che testimoniano l’importanza della sinergia tra mondo forestale e industrie impegnate nella tutela del patrimonio forestale italiano.
Per quanto riguarda il numero di aziende di trasformazione che scelgono legno proveniente da foreste certificate, invece, il 2021 ha confermato l’andamento positivo registrato nell’anno precedente: +8,4%, con 134 nuove aziende che hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia PEFC, per un totale di 1278.
A livello geografico, la maggior parte delle aziende con certificazione di tracciabilità (Catena di Custodia) si trova al Nord (1051): il Veneto si conferma al primo posto (287 aziende), seguito da Lombardia (211), Trentino Alto Adige (192) e Friuli Venezia Giulia (151).
Al Centro, invece, le aziende certificate sono 175 e si concentrano in Toscana (64) e Lazio (44); al Sud, infine, si contano 55 aziende, di cui la maggior parte in Campania (36), Puglia (9) e Sicilia (5).
I settori che hanno registrato lo sviluppo maggiore sono quelli della prima parte della filiera: le ditte boschive e la produzione di legna da ardere e altri combustibili (pellet, cippato, ecc.) e l’edilizia, che vede nel legno un materiale sostenibile e rinnovabile se proveniente da foreste ben gestite e certificate PEFC.
Nel corso del 2021, inoltre, PEFC Italia ha lanciato il nuovo standard per i Servizi Ecosistemici PEFC, il primo rilasciato a livello mondiale nella famiglia PEFC.
I Servizi Ecosistemici possono essere definiti come i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano, a partire dalla capacità di assorbire CO2, contrastando il cambiamento climatico ma anche il rischio idrogeologico, la tutela della biodiversità e la capacità di svolgere funzioni turistico-ricreative. Grazie a questa certificazione, i gestori forestali possono valorizzare, garantire e comunicare ulteriormente questi benefici aggiuntivi incrementati dalla gestione attiva delle risorse forestali.
La prima area a valorizzare i propri servizi ecosistemici aderendo al nuovo standard e ricevendo la certificazione di PEFC Italia è la Foresta demaniale regionale del Cansiglio, gestita da Veneto Agricoltura, che rientra nel Gruppo di certificazione forestale PEFC “ForestaAmica” gestita da Coldiretti Belluno.