In Europa, ogni anno, vengono prodotti più o meno 130 milioni di tonnellate di pasta di legno e carta.
L’industria è responsabile di un enorme impatto ambientale, in quanto dispendiosa in termini di risorse e responsabile della produzione di circa 11 milioni di tonnellate di rifiuti annui.
Al fine di individuare soluzioni innovative per contribuire ad affrontare queste sfide, è nato il progetto PAPERCHAIN che, grazie al finanziamento dell’UE, potrebbe apportare un importante contributo alla riduzione dei rifiuti in discariche, alla protezione delle risorse naturali e alla diminuzione delle emissioni di carbonio.
L’obiettivo principale è quello di trasformare i rifiuti in risorse utilizzabili da altre industrie, adottando soluzioni basate su modelli sostenibili di economia circolare.
Attualmente sono state collaudate sperimentazioni su larga scala in quattro paesi dell’Unione Europea (Spagna, Portogallo, Slovenia e Svezia).
Esempi di riutilizzo dei rifiuti dell’industria della carta arrivano ad esempio dall’edilizia. Le ceneri prodotte durante il processo di combustione della carta, infatti, possono sostituire il cemento in qualità di legante durante alcuni lavori di costruzione stradale.
Impiegando la cenere originata dalla carta di scarto al posto del cemento è stato infatti costruito un tratto stradale della lunghezza di 1 km a Saragozza (Spagna), sostenendo un costo più basso rispetto alla soluzione standard e rispettando tutti i requisiti tecnici.
Dopo due anni in cui la strada è stata ampiamente utilizzata non è comparso alcun difetto e i terreni, l’acqua e la vegetazione circostanti non manifestano segnali di inquinamento.
Il cemento è una materia prima ad alta intensità di carbonio, quindi la sua sostituzione con la cenere di carta potrebbe limitare in modo drastico l’impronta di carbonio dei lavori di costruzione stradale, generando una quantità di emissioni sino al 93% inferiore per determinati strati della strada.
Un’altra soluzione per l’industria edilizia è destinata al riciclaggio dei residui e dei fondi del “liquore verde”, ovvero i resti delle cartiere e delle fabbriche di pasta per carta che solitamente finiscono nelle discariche.
Grazie alla loro integrazione negli strati stradali in asfalto, dove sostituiscono parzialmente i riempitivi calcarei e gli aggregati fini, il team di PaperChain è stato in grado di sviluppare una soluzione che potrebbe ridurre notevolmente i rifiuti in discarica contribuendo al contempo a proteggere le risorse naturali.
Il progetto ha anche sviluppato una soluzione destinata al settore chimico che prevede l’impiego dei fanghi di fibre di scarto generati dall’industria della pasta di legno allo scopo di produrre bioetanolo.
PaperChain, inoltre, ha trovato una soluzione per l’industria mineraria volta a sigillare depositi di rifiuti provenienti da attività di estrazione potenzialmente tossici con un altro tipo di rifiuti.
In Svezia è stato dimostrato che i residui di liquore verde, grazie alla propria elevata capacità di ritenzione idrica e alle loro proprietà sigillanti, possono sostituire la bentonite importata al fine di costruire rivestimenti di rifiuti provenienti da attività di estrazione. Mentre alcune soluzioni sono state abbastanza facili da implementare, altre hanno obbligato il team del progetto a ripensare all’intero processo industriale.
I partner del progetto continuano a collaborare per garantire che i risultati ottenuti raggiungano in modo efficace il mercato. Tra i lavori attualmente in corso vi sono la conclusione degli accordi di gestione, applicazioni per la declassificazione dei rifiuti e ulteriori ricerche in merito ad alcuni aspetti tecnici relativi alle soluzioni.