La stazione Enea di Osservazioni Climatiche dell’isola di Lampedusa è stata nominata come primo sito “sentinella” in Europa per il monitoraggio integrato del ciclo del carbonio in atmosfera e in mare.
Nelle acque dell’isola siciliana, infatti, sono stati installati nuovi strumenti hi-tech che raccolgono informazioni e dati strategici sulla concentrazione della CO2 e sugli scambi tra atmosfera e oceano che vengono resi disponibili a oltre 200 organizzazioni scientifiche.
Nello specifico sono stati installati sistemi innovativi per misurare la pressione di CO2, sensori per la rilevazione di pH, radiazione, clorofilla e materia organica disciolta, temperatura, pressione, conducibilità e ossigeno, per il controllo in continuo degli scambi con l’atmosfera. Parallelamente, è stato installato su una boa costiera dell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie un sistema per il monitoraggio in continuo dell’ambiente e degli ecosistemi marini costieri, con un focus anche su indicatori essenziali come la Posidonia oceanica, che svolge un ruolo chiave nella mitigazione al cambiamento climatico.
L’istallazione è stata realizzata nell’ambito del progetto PRO-ICOS-MED, coordinato dal CNR in collaborazione con Enea e Crea e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
Nell’ambito del Progetto ICOS (Integrated Carbon Observation System), inoltre, è in fase di realizzazione un ‘sito ecosistemico’ che permetterà di quantificare gli scambi di CO2 tra atmosfera e macchia mediterranea: l’obiettivo è quello di rendere Lampedusa un osservatorio unico della rete ICOS, in grado di fornire informazioni integrate sui comparti marino, terrestre e atmosferico, e un quadro complessivo del ciclo del carbonio in un regione particolarmente critica del Mediterraneo.
Lampedusa, attualmente, è in grado di offrire alla comunità scientifica informazioni integrate sull’evoluzione e sugli scambi di CO2 tra i differenti comparti, fondamentali per comprendere cause ed effetti del cambiamento climatico.