Il Siteb (Associazione Strade Italiane e Bitumi) ha condotto un’analisi sul riciclo delle pavimentazioni stradali in Italia e nei principali Paesi europei.
I risultati mostrano come, in Italia, sia cresciuto il tasso di riciclo delle strade con il recupero di fresato, raggiungendo il 30% del totale delle pavimentazioni stradali.
Resta, però, ancora da colmare il gap rispetto ad altri Stati d’Europa, che in media arrivano a recuperare circa il 65%.
Nel corso del 2021, grazie alle pavimentazioni recuperate, si è evitato l’utilizzo di 420.000 tonnellate di bitume vergine e di 10,5 milioni di tonnellate di inerti, per un risparmio complessivo di circa 420 milioni di euro di sole materie prime e una riduzione di emissioni inquinanti equivalenti a quelle generate da 4 raffinerie di medie dimensioni.
In Italia la percentuale di riciclo delle pavimentazioni stradali (30%) non è ancora alta come quella di Germania (82% di riciclo di fresato), Francia (75%), Svizzera (90%) e Spagna (60%), ma è comunque in costante crescita: nel 2014 la percentuale era del 20% e nel 2018 del 25%. E ipotizzando che, in futuro, il recupero del fresato possa raggiungere almeno quota 50%, si potrebbe arrivare a impiegare 700.000 tonnellate di bitume in meno e ad evitare l’utilizzo 17,5 milioni di tonnellate di inerti vergini, con un risparmio pari a 700 milioni di euro.
La decarbonizzazione del comparto, oggi, si sviluppa tramite tre percorsi:
- impiego di bruciatori di ultima generazione con consumi ridotti e contenimento delle temperature di produzione dei materiali e delle emissioni
- realizzazione di conglomerati bituminosi con sempre più elevate percentuali di materiali riciclati, come il fresato d’asfalto e i materiali alternativi (inerti artificiali provenienti dalle attività di fonderia o dalla termovalorizzazione di rifiuti solidi urbani)
- utilizzo di mezzi d’opera azionati elettricamente (rulli compattatore e vibrofinitrici) che cominciano a sostituire quelli con motori diesel.
Di questo passo, nel prossimo futuro, l’utilizzo di materiali vergini per produrre asfalto sarà considerato un’eccezione, mentre la norma sarà il riciclo costante delle pavimentazioni e l’impiego di costituenti alternativi. Affinché questo avvenga, però, è necessario intervenire sulla normativa “End of Waste”, eliminando alcuni nodi che rischiano di azzerarne l’efficacia.